Sardegna

Operai Saras morti: Landini consegna 25 mila euro a Comune

E' il risarcimento riconosciuto a Cgil parte civile al processo

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 9 FEB - Dalle casse del sindacato a quelle del Comune: un assegno da 25 mila euro è stato consegnato nel pomeriggio dal leader della Fiom Cgil Maurizio Landini nelle mani del sindaco di Villa San Pietro Marina Madeddu. Si tratta di ciò che il sindacato ha ricavato dalla costituzione di parte civile nel processo per l'incidente negli impianti della Saras di Sarroch che il 26 maggio 2009 causò la morte di tre operai, Bruno Muntoni, Gigi Solinas e Daniele Melis, tutti di Villa San Pietro, paese molto vicino agli impianti della raffineria.

"Questo - ha sottolineato Landini - è un modo per riaffermare il ruolo del sindacato a favore dei diritti delle persone e per ricordare che si continua a morire sul posto di lavoro, una cosa inaccettabile". La Fiom ha scelto di devolvere l'assegno per i lavori di insonorizzazione di una sala di registrazione nei locali in Piazza 26 maggio. La sala si trova nel centro sociale di Villa San Pietro, cioè all'interno del Parco realizzato proprio dalla Saras in occasione del primo anniversario della morte dei tre operai, nel 2010. Uno spazio verde di cui l'azienda si prende cura anche attraverso la piantumazione di alberi, l'ultima nell'autunno scorso).

Non è l'unico segnale del rapporto di vicinanza che dal 2009 si è instaurato tra la Saras, i suoi principali azionisti, cioè la famiglia Moratti, e i parenti delle vittime. I Moratti, infatti, da subito cercarono di sopperire alle difficoltà delle famiglie delle vittime, mentre l'azienda decise di liquidare i risarcimenti ancora prima della conclusione del processo in Cassazione, avvenuta nel gennaio di quest'anno. Complessivamente furono erogati dalla Saras circa 4,5 milioni di euro per tre nuclei familiari, più o meno 1,5 milioni a famiglia.


Alcoa: Landini, sì a ruolo diretto del governo. "E' giusto che sulla vertenza Alcoa un ruolo diretto sia ricoperto dal governo". L'ha dichiarato all'ANSA il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, a margine dell'incontro di oggi a Villa San Pietro sulla vertenza per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici e sulla proposta della Cgil di un nuovo Statuto dei lavoratori. "L'Italia - ha detto Landini - è uno dei maggiori utilizzatori di alluminio, e adesso c'è il rischio concreto che non lo produca più. Se vogliamo essere ancora un Paese industriale, occorre che le industrie siderurgiche e dell'alluminio continuino a ricoprire un ruolo importante. Per questo, e mi riferisco anche all'Ilva, è necessario anche un indirizzo pubblico per promuovere l'industria e indurre gli imprenditori a investire". Per il Sulcis "la fase attuale è molto delicata - ha sottolineato il leader della Fiom - pensiamo che sia arrivato il momento di avere risposte concrete. Di certo un incontro con il governo sarebbe utile, ma solo se e quando ci sarà qualcosa di certo da comunicare".

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