Sardegna

Veleni Mont'e Prama, minacce a soprintendenza

Minoja contro Pili, alimenta clima odio. Ruspa? Tutto in regola

Redazione Ansa

(ANSA) - CABRAS, 13 GEN - Le accuse del deputato Mauro Pili? "Solo falsità e spregiudicate invenzioni che oltre a veicolare informazioni false e infondate stanno alimentando un clima di odio esasperato che si è già tradotto sul web in minacce di morte e ingiurie inaccettabili rivolte al personale della Soprintendenza".

Replica al vetriolo del soprintendente archeologico ad interim della Sardegna Marco Minoja all'attacco sferrato ieri dal parlamentare sardo sul suo profilo Facebook a corredo di un filmato in cui si vede un piccolo escavatore che opera nel sito di Mont'e Prama, dove è in corso una campagna di scavi finanziata dal ministero dei Beni culturali e appaltata dalla società Arcus alla Cooperativa Archeosistemi di Reggio Emilia.

Sulla stessa linea il direttore dello scavo Alessandro Usai, che ha tenuto una conferenza stampa proprio davanti all'escavatore in dotazione al cantiere per ricoprire con ghiaino sterile le aree calpestabili della necropoli nuragica interessata in questi mesi dai lavori. "Quelle dell'onorevole Pili sono accuse infondate che hanno già preso una bruttissima piega, un pretesto per dipingere la Soprintendenza come un branco di delinquenti", ha spiegato Usai sottolineando che nel filmato postato su Facebook l'escavatore non era impegnato in uno scavo archeologico ma stava semplicemente spostando un po' di terra di riporto per sagomare una rampa in un punto del cantiere nel quale non ci sono reperti da riportare alla luce.

Pili aveva parlato senza mezzi termini di "condotta criminale" favorita da "negligenza, menefreghismo e superficialità" e si era appellato alla Procura della Repubblica e al Nucleo Beni archeologici perché fermassero "questo nuovo e documentato sfregio alla civiltà nuragica". Messe da parte le polemiche, Minoja ha assicurato che la Soprintendenza continuerà a lavorare con rigore e correttezza come ha sempre fatto per la conoscenza e la tutela del sito archeologico di Mont'e Prama annunciando comunque che provvederà a difendersi in tutte le sedi competenti dall'aggressione verbale e dalle minacce di cui è stato e continua ad essere bersaglio.
   

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