Sardegna

Il 61% delle case sarde non è coibentato

Confartigianato, approfittare del bonus energia

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 28 DIC - Il 61,8% delle abitazioni in Sardegna non è isolato dal caldo e dal freddo. E questo è un doppio danno: si spende di più e si fa male all'ambiente. È l'allarme lanciato da un dossier di Confartigianato. La soluzione? Approfittare - suggerisce l'organizzazione - del bonus energia per ristrutturazioni ad hoc. Anche perché nell'Isola il settore dell'impiantistica registra oltre 3mila imprese che danno lavoro a quasi 6mila addetti.

"In queste giornate di persistente e insolito clima primaverile - afferma la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti - le basse temperature sono accettabili e quindi gli impianti di riscaldamento girano ancora al minimo. Il problema si pone quando il caldo estivo diventa torrido e il freddo invernale di trasforma in gelo, allora lì si capisce quanto sia importante vivere in abitazioni sane e poco energivore. Con un piccolo investimento, la cui maggior parte viene recuperata tramite gli appena riconfermati bonus energia e bonus ristrutturazioni, è possibile tagliare la spesa per riscaldamento e raffrescamento e non inquinare l'ambiente".

La fonte di alimentazione degli impianti in Sardegna, non essendoci il metano, è per il 40,2% la biomassa (legna, pellet o energia prodotta dagli scarti di lavorazione). Seguono il Gpl per il 21,1%, l'energia elettrica per il 19,7% e il gasolio per il 18,9%. Tra gli impianti di condizionamento caldo/freddo (ovvero sistema di climatizzazione unico per estate e inverno), il record è proprio della Sardegna: ben il 47,5% delle case utilizza questo sistema (media italiana 29,4%). All'interno di questa percentuale, l'82,9% sono pompe di calore fisse o portatili, il 13,2% sono condizionatori utilizzati solo per raffreddamento e il 3,9% è costituito da impianti centralizzati.

Tra le oltre 3mila imprese che trattano l'impiantistica, 1.744 si occupano di installazione di impianti elettrici, 1.140 di idraulica, riscaldamento e aria condizionata e 152 di altri tipi di installazione. Tutte queste imprese costituiscono il 22,1% del settore edile. Tra le vecchie province sarde, il maggior numero di imprese si registra a Cagliari-Sulcis-Medio Campidano con 1.204 imprese e 4.385 addetti. Segue Sassari-Gallura con 1.116 e 2.857, Nuoro-Ogliastra con 495 e 892 e Oristano con 251 e 681 addetti. "Purtroppo - sottolinea la presidente Folchetti - dobbiamo constatare che l'aumento delle tariffe energetiche, luce e gas in primis, scattato lo scorso ottobre pesa su famiglie e imprese che stanno continuando ad affrontare la difficile congiuntura economica".
   

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