Sardegna

Manifestazione contro fabbrica bombe

A Domusnovas circa 150 antimilitaristi in corteo

Redazione Ansa

(di Manuel Scordo)
(ANSA) - DOMUSNOVAS (CARBONIA-IGLESIAS), 19 DIC - Dire no alla fabbrica da cui partono le bombe per l'Arabia Saudita, chiedere che venga riconvertita e allo stesso tempo manifestare contro la guerra e le basi in Sardegna. Sono le ragioni che hanno spinto oggi circa 150 antimilitaristi a raggiungere Domusnovas, un piccolo centro del Sulcis, una delle zone più povere di tutta l'Isola, per manifestare davanti all'ingresso della fabbrica Rwm Italia in cui vengono prodotte bombe che negli ultimi mesi sono partite con navi e dall'aeroporto di Elmas per raggiungere l'Arabia Saudita, sollevando polemiche che hanno portato a diverse interrogazioni parlamentari. Il sit-in è stato organizzato dalla Tavola sarda della Pace.

Alle 11 un lungo serpentone di auto, con striscioni contro la fabbrica e bandiere della Pace, ha attraversato tutto il paese fermandosi qualche minuto davanti al Municipio per poi raggiungere l'ingresso dello stabilimento in aperta campagna. Durante il tragitto non sono mancate le proteste di alcuni cittadini: "Smettetela, andate via - ha urlato una donna che portava a passeggio i suoi due figli - se chiude quella fabbrica siamo morti tutti". Una posizione identica a quella tenuta da un gruppo di compaesani che proprio davanti allo stabilimento è entrato in polemica con i pacifisti. Nello scambio animato di idee, innescato dalle foto dei bambini straziati dalle bombe in Yemen mostrate dagli antimilitaristi, si sono vissuti momenti di tensione, ma la situazione è stata riportata alla calma dalle forze dell'ordine, presenti con un massiccio contingente. Sul palco, allestito per l'occasione su un autocarro, si sono susseguiti per oltre un'ora gli interventi dei pacifisti.

"La Sardegna non può essere un territorio di guerra in cui vengono prodotte bombe, in cui ci sono poligoni ed esercitazioni, dobbiamo parlare con i politici. Il popolo sardo deve essere chiamato a decidere su queste cose - ha detto l'indipendentista Bustianu Cumpostu - questa fabbrica può essere riconvertita, ma non c'è la volontà". Carico di emozione l'intervento del pacifista Antonello Repetto che alcune settimane fa ha inviato una lettera a Questore e Prefetto di Cagliari autodenunciandosi, dicendo che avrebbe messo in atto azioni pacifiche di sabotaggio contro la fabbrica. Repetto ha letto una lettera da lui inviata ai lavoratori Rwm: "Capisco che siano posti di lavoro e che il denaro serva per le vostre famiglie, ma anche in Yemen hanno famiglia e figli. Quanti civili dovranno ancora morire?". Gli antimilitaristi hanno promesso nuove manifestazioni di protesta: "Dobbiamo rimanere ogni giorno in trincea". (ANSA).

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