Sardegna

Presidio precari autonomie locali

500 a rischio a fine anno,pressing sindacati per modello Sicilia

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 1 DIC - Rinnovo immediato di tutti i contratti di lavoro in essere, apertura di un tavolo di confronto fra Regione e Governo per arrivare a un accordo condiviso sul genere di quello raggiunto dalla Sicilia, e incontro immediato con il presidente del Consiglio regionale e i capigruppo.

E' quanto hanno chiesto nel pomeriggio, in occasione del presidio dei precari delle autonomie locali e regionali, le segreterie della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. Entro il 31 dicembre, infatti, scadranno i contratti di circa 500 lavoratori (a tempo determinato e partite Iva), alcuni con 10-15 anni di lavoro negli enti.

"Chiediamo che possano proseguire nell'erogazione dei servizi pubblici", ha spiegato il segretario di categoria della Cgil, Nino Cois. Per Davide Paderi, leader della Fp Cisl, "è compito dei nostri parlamentari strappare una deroga, come hanno fatto i siciliani attraverso l'emendamento alla legge di stabilità annunciato dal sottosegretario Faraone e che permetterà la stabilizzazione di 22mila precari". E' evidente, ha aggiunto Paderi, che "a fare la differenza sarà l'autorevolezza del nostro presidente della Giunta".

Ha insistito sull'autorevolezza delle istituzioni anche il segretario generale della Fp Uil, Fulvia Murru: "Occorrono richieste serie sui tavoli nazionali perché la Sardegna è sempre più povera e isolata", ha chiarito. Al presidio c'era anche il consigliere regionale di Sel Francesco Agus, secondo il quale "quando si va a Roma bisogna interpretare le leggi di stabilità per chiedere e ottenere qualcosa".
   

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