Sardegna

Milia accusa Mesina, malato protagonismo

"Ha bisogno di perizia psichiatrica,parla di reati non commessi"

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 27 OTT - Scintille a distanza tra i due presunti boss Gigino Milia e Graziano Mesina, l'ex primula rossa del banditismo sardo, finiti in manette il 10 giugno 2013 assieme ad altre 23 persone con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Sul banco degli imputati, al processo che si sta celebrando davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari, Milia ha attaccato l'ex primula rossa - non presente in aula - sulla base di alcune intercettazioni ambientali portate in aula dal procuratore aggiunto Gilberto Ganassi.

"Graziano Mesina ha bisogno di una perizia psichiatrica, io lo conosco da tanti anni - ha attaccato Milia -. Dopo 44 anni di galera non ragiona più. Si vanta di amicizie e reati che non ha commesso, solo per farsi bello. È malato di protagonismo". Assente Mesina, il numero due della banda sta proseguendo l'esame fiume che dura già da varie udienze. Oltre ai due, sono alla sbarra l'avvocato Corrado Altea, Franco Pinna, Efisio Mura, Enrico Fois - conosciuto come Vinicio - e Luigi Atzori. In un altro processo, con rito abbreviato davanti al Gup Cristina Ornano, sono già stati condannati in primo grado gli altri componenti della banda a pene complessive che sfiorano i 150 anni di carcere.
   

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