Sardegna

MostroFoligno:Chiatti domani in Sardegna

Struttura a Capoterra dotata di sistemi sicurezza e vigilantes

Redazione Ansa

(ANSA)-CAGLIARI,4 SET- Arriverà domani mattina in Sardegna, dopo aver lasciato il carcere pratese della Dogaia, Luigi Chiatti, noto come il Mostro di Foligno, dove trascorrerà i prossimi 3 anni nella Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), inaugurata lo scorso 23 luglio a Capoterra, a pochi chilometri da Cagliari. La destinazione è stata individuata ieri sera dopo che era stato scartato il ricovero di Chiatti nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. La nuovissima struttura di Capoterra dispone di un massimo di 16 posti letto, due dei quali riservati alle donne. È stata creata come una comunità con stanze singole o in comune, spazi per guardare la televisione e un cortile. Garantita la massima sicurezza. La Rems di Capoterra è dotata di vetri blindati antisfondamento e antiproiettile e recinzione anti scavalcamento. Il servizio di vigilanza è garantito dalla presenza di guardie giurate. Il personale al lavoro è composto da uno psichiatra a tempo pieno e tre che invece lavorano anche con il Dipartimento di salute mentale della Asl 6. In servizio anche uno psicologo, un tecnico della riabilitazione, dieci infermieri, cinque operatori socio sanitari, un amministrativo e un assistente sociale.
   

FAMIGLIE VITTIME TEMONO REMS RIPIEGO - Le famiglie di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci, le vittime del "mostro di Foligno", "temono che il trasferimento di Luigi Chiatti in Sardegna, all'interno di una residenza sanitaria, costituisca un mero ripiego". A sottolinearlo è il loro legale, l'avvocato Giovanni Picuti. "Il fatto che si sia scelta un'isola - sostiene Picuti - dimostra i timori del magistrato in ordine alla concreta possibilità di recidiva, ma non risolve il problema. L'Ordinamento, prima di sperimentare la guarigione dei criminali psichiatrici, ha il dovere di garantire il loro internamento e l'incolumità delle persone. Siamo di fronte alla manifesta incapacità dello Stato di porre in atto provvedimenti di corretta politica giudiziaria - conclude l'avvocato Giovanni Picuti -, così come ragionevolmente auspicati dalla generalità dei cittadini".

IL PADRE DI LORENZO, "VORREI PARLARGLI" - "Ora vorrei parlargli, per cercare di fargli capire che nella vita bisogna fare cose buone...": parla con tono apparentemente sereno Luciano Paolucci, il padre di Lorenzo, la seconda vittima del "mostro di Foligno" riferendosi a Luigi Chiatti. Lui ha già perdonato il geometra che uccise il figlio. E' impegnato da tempo per la tutela dell'infanzia con la sua associazione Marcia degli Angeli e anche per questo invita oggi "a pensare a tutti i bambini uccisi". "Potrei anche parlare con Chiatti - dice oggi Luciano Paolucci -, per dirgli di togliersi di dosso tutte le brutte cose della vita, tutte le difficoltà che ha incontrato. Non c' è bisogno di uccidere...".

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