Sardegna

Calcio:Torres in D;mille tifosi in piazza,vogliamo giustizia

E sindaco Sanna scrive a vertici sport, 'stop a campionati'

Redazione Ansa

(ANSA) - SASSARI, 2 SET - Il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, ha scritto ai vertici di Coni, Figc e Lega Pro per manifestare lo sbigottimento e il dispiacere per la sentenza di secondo grado che condanna la Torres alla retrocessione in serie D. Sanna chiede di sospendere l'avvio dei campionati sino a che non si sarà messa la parola fine alla vicenda. Prima di scrivere, il primo cittadino ha parlato al telefono con il presidente del Coni, Giovanni Malagò. "È stata condivisa la necessità che tutto si svolga nel migliore dei modi - ha detto Sanna - e che gli organi di giustizia facciano il loro lavoro".
    Al sindaco è stata assicurata "attenzione per la nostra città e a tutte quelle altre che come noi stanno vivendo una situazione analoga".
    Sindaco che questa sera ha partecipato al corteo dei tifosi sassaresi in città. "Chiediamo parità di trattamento, rivolgiamo il nostro appello a tutti gli organi della giustizia sportiva, pretendiamo rispetto per la nostra storia e per il nostro presente, Sassari è una città di gente sportiva e perbene", ha detto Sanna, davanti a quasi mille tifosi della Torres assiepati in piazza Castello, nel cuore della città, per protestare contro la sentenza d'appello della corte federale.
    Alla manifestazione promossa dai tifosi hanno partecipato numerosi assessori e consiglieri comunali, il consigliere regionale Salvatore Demontis e il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau. "È schifoso e inaccettabile che si scarichi su ragazzi di 16 anni la responsabilità di un reato del genere", ha detto Ganau, riferendosi al fatto che nella partita incriminata, Pisa-Torres di Coppa Italia, la società sassarese aveva mandato in campo i ragazzi della formazione Beretti.
    "Conta la piazza, oggi conta l'attaccamento alla maglia, che ci dimostra che i valori della Torres sono ancora attuali e non negoziabili, perciò chiediamo giustizia", ha detto Umberto Carboni, presidente della Fondazione Torres.
    "Non vogliamo accettare ingiustizie, non ci stiamo a passare come capro espiatorio, la Torres deve ripartire da qui", ha aggiunto Andrea Sini, presidente dell'Associazione memoria storica torresina. (ANSA).
   

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