Sardegna

Finita odissea, Kenza lascia Cagliari

Nave è potuta ripartire dopo due anni e dissequestro

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 5 AGO -L'odissea della Kenza sembra davvero finita: la nave mercantile, approdata nel maggio del 2013 al porto di Cagliari, ha lasciato questa mattina lo scalo del capoluogo. Una storia infinita contrassegnata da drammatiche vicissitudini: su tutte le vicende personali degli uomini dell'equipaggio marocchino senza stipendio e senza soldi costretti per mesi a vivere in nave. Per loro a Cagliari si era messa in moto la macchina della solidarietà con associazioni e sindacati mobilitati per fornire aiuti, cibo e acqua. A monte c'era il problema delle difficoltà economiche dei proprietari della nave. La situazione dei marinai "prigionieri" dell'imbarcazione si era sbloccata con il rientro in patria e l'arrivo di un ricambio per presidiare la nave. Ma nel frattempo il natante era stato messo sotto sequestro. E rimaneva lì, ancorata accanto al villaggio di Luna Rossa, nel porto di Cagliari. La vicenda in tribunale si era sbloccata a metà luglio con il dissequestro della nave. Praticamente il via libera alla partenza da Cagliari. Oggi l'addio allo scalo: dopo due anni la Kenza ha lasciato la banchina.
   

L'ODISSEA DELLA KENZA DIVENTA UN FILM - L'odissea della Kenza e il dramma dei 15 marinai marocchini diventa un film. Si intitola "La nostra quarantena" il nuovo lavoro del regista sardo Peter Marcias incentrato sulle vicende personali degli uomini dell'equipaggio senza stipendio e costretti per mesi a vivere sulla nave con il sostegno di una intera città, Cagliari. A ottobre la pellicola, sarà nelle sale nazionali. Soltanto oggi il mercantile ha potuto lasciare gli ormeggi e riprendere il mare. Dal 2013 la nave era stata bloccata nel porto di Cagliari, con tutto il personale, dopo che i marittimi si erano ammutinati nel tentativo di salvare il posto di lavoro e di recuperare i salari arretrati. A monte c'era il problema delle difficoltà economiche dei proprietari della nave.

Il film, girato tra Roma e Cagliari, mescola attualità e finzione. La storia parte da una ricerca che una docente universitaria interpretata da Francesca Neri, affida ad uno studente, Moisé Curia, Ruggero in Braccialetti rossi: indagare sui fatti legati al mercantile Kenza, ormeggiato a Cagliari. Un'esperienza non solo di studio ma anche di vita che porterà il ragazzo a interrogarsi sul proprio futuro. La storia scorre parallela alle vicende dei marinai con il loro dramma e le loro solitudini, la paura di perdere il lavoro e l'ansia di poter rivedere al più presto la propria terra e la propria famiglia.

"Su quella nave la città di Cagliari sembra lontana, il mondo solo un'ombra fugace - sottolinea il regista - L'unica vera realtà è il tempo, un tempo che scorre incessante ed impietoso, che assiste alla rappresentazione di un piccolo dramma che simboleggia il dramma universale del lavoro". "La Nostra Quarantena" è stato presentato come Evento Speciale al Festival del Nuovo Cinema di Pesaro e al Festival del Cinema di Tavolara.

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