Sardegna

Italiani più attenti a cibo salutare, consumi bio +14%

Indagine Nielsen in 60 Paesi, 89% non vuole sacrificare gusto

Italiani attenti ai prodotti naturali

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 21 MAG - Sempre più prodotti naturali o salutistici nelle tavole degli italiani che fanno entrare nel carrello della spesa più prodotti naturali al 100% e cibi a basso contenuto di grassi o integrali. E se il 57% degli italiani si considera sovrappeso e il 53% (era il 46% nel 2011) vorrebbe dimagrire, solo il 16% in media è fortemente propenso a pagare di più per prodotti salutistici e l'89% non è disponibile a sacrificare il gusto dei cibi. Lo rileva la ricerca Nielsen Global Survey on Health Wellness and Nutrition, condotta su un campione di 30 mila individui in 60 Paesi, tra i quali l'Italia, presentata oggi da Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen nell'ambito di Linkontro, il tradizionale appuntamento dedicato alla business community dei consumi, in programma sino al 24 maggio al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula (Cagliari). Secondo l'indagine, a trainare la ripresa dei consumi è soprattutto l'alimentare con il food fresco che incrementa soprattutto i volumi (+1,9%) piuttosto che il valore (1,2) e i prodotti confezionati (+1,9% sul valore e +1,3% sui volumi). Aumenta anche il ricorso ai cibi surgelati (1,7% di volumi e 1,2% sul valore). Il cibo biologico ha uno scatto in avanti del 14% con un fatturato che arriva a 866 milioni di euro, lo zucchero di canna fa registrate 51 milioni di euro con un +16% e il miele 116 milioni di euro, con un +6%. Sempre più intolleranti ai cibi: +33% il ricorso a pasta senza glutine e +34% per biscotti senza glutine. Sulle tavole arrivano anche sempre più prodotti integrali (+42% riso, +36% pasta) e integratori multivitaminici-multiminerali (+11%). "Il dato più rilevante che emerge è senz'altro quello di un nuovo approccio agli alimenti, caratterizzato da una sempre maggiore attenzione agli aspetti salutistici dei cibi -ha detto Fantasia - E' necessario quindi che produttori e distributori siano consapevoli di questo cambio di mentalità dei consumatori e mettano in atto politiche di sviluppo di nuovi prodotti, sempre più naturali e sempre meno processati". (ANSA).

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