Sardegna

Veste Occidentale?No botte ma rimproveri

Si difende in processo Cagliari tunisino accusato maltrattamenti

Redazione Ansa

(ANSA)-CAGLIARI,20 MAG- Ha ammesso di aver dato qualche schiaffo alle figlie adolescenti, ma non per questioni di cultura o religione, solo perché queste si assentavano di continuo da scuola, falsificavano la firma per le giustificazioni, non studiavano e non rispettavano gli orari delle uscite, avendo poi profitti scadenti nello studio. Così si è difeso davanti al giudice del Tribunale di Cagliari, il tunisino di 54 anni, di Pula, accusato di maltrattamenti e di avere costretto tre figlie ventenni a stare chiuse in casa, rispettando i precetti e le regole del proprio Paese, nonostante vivessero in Italia, a Pula da anni.

L'uomo ha raccontato la sua versione dei fatti che coincide con quella fornita dalla moglie: i suoi sarebbero stati normali rimproveri come quelli che un qualsiasi padre farebbe alle figlie quando non studiano, tornano tardi o mancano di rispetto ai genitori. Il tunisino, difeso dall'avvocato Carlo Amat, è sotto processo per il comportamento tenuto nei confronti delle figlie. Racconti delle ragazzine che poi si sono trasformati in imputazioni di maltrattamenti e lesioni: in particolare le avrebbe picchiate una sera per aver partecipato ad una festa di Capodanno coi rispettivi fidanzati, anche se i maltrattamenti contestati risalirebbero fra il 2009 ed il 2011. Durante l'esame l'imputato ha anche tirato fuori il diploma di uno dei figli che avrebbe preso la scuola seriamente, senza assenze ingiustificate, arrivando a concludere gli studi regolarmente. Prossima udienza il 29 giugno, mentre il 2 novembre ci sarà la discussione con la requisitoria del pubblico ministero e l'arringa del difensore. Poi la sentenza. (ANSA).
   

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