Sardegna

Mostra arte contemporanea sarda a Nuoro

Inaugurata "La costante resistenziale", progetto in tre anni

Redazione Ansa

di Maria Giovanna Fossati

(ANSA) - NUORO; 19 APR - Dalle opere di Maria Lai, Pinuccio Sciola e Costantino Nivola, che raccontano le radici di un popolo e le mettono in relazione con l'arte contemporanea, agli artisti della "vitalità della forma" come Gino Frogheri, che ha ripetuto le sue forme in tutte le sue opere, fino alla sezione dedicata a Mauro Manca, il pittore nuorese che nel 1957 ha vinto il premio della Biennale d'arte del capoluogo barbaricino, segnando un netto spartiacque tra le esperienze figurative e quelle astratte e permettendo la crescita di artisti d'avanguardia nel territorio.

E proprio da quella data e dal riconoscimento al grande artista, parte la prima mostra d'arte contemporanea dal titolo "La costante resistenziale", che vede l'esposizione di 25 anni di ricerca artistica in Sardegna (1957-1983), inaugurata venerdì 17 al Museo Man di Nuoro. Un progetto triennale ideato dal direttore del museo Lorenzo Giusti - curato da Emanuela Manca, con la consulenza di Rosanna Rossi e Silvano Tagliagambe - che si svilupperà nel tempo fino al 2017. "Si tratta di un percorso espositivo in tre tappe che indagherà sei decenni di ricerca artistica nell'isola - ha spiegato Giusti - La prima, quella inaugurata ora, va dal 1957 fino al 1983, la seconda parte dal 1983 per scandagliare tutti gli anni '90 e verrà esposta nel 2016, la terza riguarderà la ricerca artistica a partire dagli anni 2000, questa sarà l'ultima fase del progetto che si terrà nel 2017. L'obiettivo è fornire un quadro complessivo delle ricerche più innovative che, dai primi anni dell'autonomia regionale, hanno caratterizzato la scena artistica sarda fino ad oggi".

La prima delle tre tappe della mostra resterà al Man fino al 28 giugno e si potrà visitare tutti i giorni - escluso il lunedì - dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. L'esposizione di 25 anni di ricerca artistica nell'isola, in cui mostrano le loro opere una quarantina di artisti sardi, è formata da nove sezioni, dentro le quali gli autori non sono legati tra loro dall'appartenenza a una categoria artistica, ma si muovono liberamente secondo un filo conduttore che può essere il tempo, le forme, l'uso di materiali insoliti. Un'esperienza in bilico tra la dimensione interna e la sua specificità culturale, e una esterna che inserisce la storia sarda nel quadro internazionale. (ANSA).

Leggi l'articolo completo su ANSA.it