Sardegna

Musica: Demuro incanta a Porto Torres

Via nuovo recital, da tenore anche omaggio a vittime aereo

Redazione Ansa

(ANSA) - PORTO TORRES, 26 MAR - "Francesco, sei l'orgoglio di tutti i sardi". Porto Torres saluta il tenore con il tutto esaurito, applausi interminabili e standing ovation. I biglietti sono andati a ruba per il concerto di ieri sera di Francesco Demuro sul palco del teatro comunale intitolato al compianto Andrea Parodi e organizzato da Musicando Insieme.

Il tenore, passato alla lirica dopo una dura gavetta nel canto popolare sardo e tanto studio, ha incantato una platea eterogenea di giovani e anziani. E' rientrato a Porto Torres dal tour negli Stati Uniti. Prima a New York, dove è stato promosso da pubblica e critica e riconfermato anche per la prossima stagione lirica sul palcoscenico newyorchese del Metropolitan. Poi a Houston per bissare un successo più che meritato. E adesso lo attende Madrid per la Traviata.

L'artista ha voluto far partire il recital che porterà in giro per il mondo dalla città che lo ha visto crescere musicalmente sin da bambino. Su un palco molto elegante azzurro petrolio con la sua voce dirompente, accompagnato al piano da Michele Nurchis, Demuro ha emozionato il pubblico. Due ore di concerto diviso in tre parti, famose arie come "La donna é mobile", "Una furtiva lagrima", "Che gelida manina". I grandi classici italiani, come "Mamma", con una dedica speciale a sua madre, commossa in prima fila accanto a sua moglie Vittoria e le loro tre figlie, "Parlami d'amore Mariù" e altre. Per passare poi alla canzone napoletana con "Torna a Surriento", "O surdato 'nnammurato". Una ventina di brani con cui è riuscito a creare magia ed emozione. Un pensiero l'ha voluto rivolgerlo anche alle 150 vittime del disastro aereo in Alta Provenza dell'Airbus della Germanwings, tra cui due cantanti d'opera, due suoi colleghi, a cui ha dedicato "Ingemisco" del Requiem di Verdi.

In finale, dopo i bis, l'omaggio alla sua terra e un richiamo alle sue origini. Ha vestito i panni del cantadore a chiterra, accompagnato da Pietro Nieddu, per intonare Canto in Re e Corsicana. "Un bellissimo regalo per sentirsi ancora più tra la sua gente - ha commentato una spettatrice, Daniela Sechi - e non dimenticare che prima di New York, Parigi, Londra, Milano il suo palcoscenico sono state piazze e angoli della sua città e della Sardegna".
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it