Sardegna

Mesina:Altea,con Milia rapporti buoni poi diventò aggressivo

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 24 MAR - "Con Gigino Milia avevamo un rapporto di familiarità e mi prestò 60 mila euro che dovevo restituire. Me lo trovavo a casa e non è persona facile da gestire. Me lo dicevano i vecchi avvocati che il nemico dell'avvocato è il cliente, ma ci ho impiegato 60 anni a capirlo". Così l'avvocato Corrado Altea, imputato nel processo Mesina, sul banco dei testimoni stamani davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari.
    Alle sue spalle, circondato dagli agenti, Graziano Mesina ha ascoltato in silenzio. Davanti all'avvocato Altea c'era l'altro imputato, Gigino Milia appunto, seduto su una sedia a rotelle.
    "Mi impegnai a restituire i 60 mila euro - ha detto l'avvocato - ma non riuscii a restituirli. Milia si prese il mio Peugeot cabrio, venduto per 12 mila euro senza la mia firma davanti ad un notaio. I rapporti con Milia che inizialmente erano affettuosi diventarono sempre più aggressivi sino a quando, con la moglie, mi fecero un atto di precetto per le cambiali sull'ipoteca che feci per via del suo prestito".
    In aula il legale-imputato ha spiegato i propri rapporti con Milia, emersi dai tabulati telefonici dell'indagine della Dda, ed i ripetuti viaggi a Milano che secondo Altea non erano per la droga ma per vendere un appartamento e saldare il debiti. "Solo per questi rapporti - ha concluso - ci sono tutte le telefonate con Gigino Milia". (ANSA).
   

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