Sardegna

Uranio: Gettiamo le Basi e Sni,processo doveva andare avanti

Avvocato Stato, decisione saggia. Coldiretti, ma tempi si allungano

Redazione Ansa

(ANSA) - NUORO, 18 DIC - "Con questo rinvio alla decisione della Corte Costituzionale il processo sull'inquinamento ambientale del poligono militare di Quirra si sgonfia, e si rischia di congelare il processo per uno o due anni". Così Mariella Cao, leader dell'associazione anti-militarista 'Gettiamo le Basi' sulla decisione del giudice Nicola Caschili stamattina a Lanusei, di rinviare alla Consulta la decisione sulla legittimità della Regione a costituirsi parte civile per i danni ambientali, danni che secondo l'articolo 311 del Testo Unico dell'Ambiente spetterebbe in via esclusiva allo Stato. "La sola vittoria per noi - continua Mariella Cao - è l'essere stati ammessi a processo, unico movimento ammesso tra tanti ricusati. Dobbiamo dare atto a questo giudice di essersi letto le carte che gli hanno fatto capire che la nostra associazione opera dal 1997 ed è un nostro diritto essere ammessi. Senza Gettiamo Le Basi questo processo non sarebbe diventato tale". Diversa invece la reazione di Bustianu Cumpostu, leader di Sardigna Natzione Indipendentzia, il suo movimento non è stato ammesso a processo: "Non riesco a capire la decisione del giudice. E' dal 1995 che operiamo contro i danni delle basi militari. Ho prodotto un dossier su cui certifichiamo tutto questo, il giudice ha usato due pesi due misure. Per quanto riguarda il rinvio alla Consulta - attacca - è un tentativo di insabbiamento di questo processo, si doveva trovare un modo per farlo andare avanti. Anche se riconosco che la Regione ha diritto a difendersi e a veder riconosciuti i propri diritti". Soddisfatto invece l'avvocato dello Stato Francesco Caput che aveva sollevato l'eccezione della illegittimità della Regione di costituirsi per i danni ambientale: "La decisione del giudice monocratico di rimettere il tema alla Consulta è una decisione saggia - ha dichiarato - ed è bene che questo si faccia in questo momento. E' un passaggio che non comporta nessun vantaggio agli imputati e nessun pregiudizio alla parte civile, perché in questo lasso di tempo si sospende la prescrizione". "L'unico dato negativo del rinvio alla Consulta è l'allungamento dei tempi per l'accusa e per la difesa - ha concluso Marco Pilia, legale della Coldiretti - e per i cittadini che vogliono sapere la verità. Per il resto bene ha fatto il giudice a rimettere il quesito alla Suprema Corte". (ANSA).
   

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