Sardegna

Alluvione: Anci, Delrio ha obbligo spiegare caso Sardegna

"Su certe frasi nessuna ambiguità, sindaci non possono spendere"

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 21 NOV - "O Delrio ha detto cose fondate, e allora gli chiediamo di renderle chiare, voce per voce, anno per anno, destinazione per destinazione, fino alla somma di 2 miliardi e oltre. Oppure è stato male interpretato e allora chiarisca cosa voleva dire". Dopo le parole di ieri alla Camera del sottosegretario Graziano Delrio, che rispondendo a un' interpellanza in materia di eventi calamitosi, ha detto che i 2,3 miliardi disponibili non sono stati spesi in Sardegna per la "inerzia" degli amministratori, l'Anci Sardegna chiede chiarimenti e ammonisce: "La cosa è grave e seria, i sardi vogliono capire, Delrio ha l'obbligo di spiegare".
    "Su affermazioni di questo genere - insiste il presidente Pier Sandro Scano - non sono ammesse ambiguità o confusioni. I sindaci e l'opinione pubblica sarda aspetteranno con interesse la risposta del sottosegretario Delrio. Per intanto, siamo noi sindaci sardi a ricordargli che "il Patto di stabilità ci impedisce di spendere anche i denari che abbiamo in cassa. Ce lo impedisce anche per gli interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e per gli interventi di ripristino dopo le emergenze". Inoltre "i governi centrali, compresi quello precedente e quello attuale, parlano da gran tempo di superamento o almeno di attenuazione del patto di stabilità, senza che nulla sia finora cambiato. Ci sono impegni, questo sì, ma non bastano".
    Al sottosegretario Delrio, il presidente dell'Anci sarda ricorda infine che i Comuni dell'isola "hanno stanziamenti e, in gran parte, anche liquidità di cassa, bloccati dal Patto di stabilità, per un importo superiore a 500 milioni. Comprendiamo i problemi, caro Delrio - conclude Scano -, ma per intanto, in attesa che realizziate tutte le apprezzabili cose annunciate, cominciate a consentirci di spendere queste risorse, che sono reali. E possono evitare tragedie e contenere i danni". (ANSA).
   

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