Sardegna

Sardegna, mai più morti e distruzioni

A un anno disastro iniziative a Olbia, Uras e Torpè

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 18 NOV - Una giornata intera dedicata al ricordo del dramma e alla riflessione sul futuro. Un anno dopo il passaggio del Ciclone Cleopatra in Sardegna, #18undici e Sardegna chi_ama hanno organizzato una serie di manifestazioni che si svolgono oggi a Olbia, Uras e Torpè. Agli incontri, che hanno come protagonisti principali i ragazzi delle scuole, il punto sui piani di ricostruzione e sui progetti di prevenzione. A Olbia anche in presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

OLBIA - Nel giorno dell'anniversario a Olbia si ricordano le vittime, sei in città, tre nella strada crollata a Monte Pinu, quattro ad Arzachena in uno scantinato trasformato in abitazione. Ma è anche la giornata dei comitati che cercano di ottenere il riconoscimento dei diritti di chi ha perso tutto. La class action, più volte annunciata dal comitato delle vittime, per il momento resta in attesa che i legali valutino, una volta ottenuto l'accesso agli atti dell'inchiesta penale in corso, se ci siano le condizioni per attuarla. Il presidente del comitato, Moreno Contini, ha affermato durante un'assemblea che "l'azione legale va comunque fatta ma, per ora, è preferibile agire singolarmente, attraverso gli avvocati di fiducia dei singoli cittadini danneggiati. E' in corso di valutazione anche la possibilità della costituzione di parte civile nei processi che si apriranno sul disastro". Nel corso dell'assemblea, alla quale hanno preso parte un centinaio di persone, è stato illustrato un progetto di messa in sicurezza della città, alternativo a quello approvato dall'amministrazione comunale di Olbia nell'ambito della variante al Piano di assetto idrogeologico. Un progetto che prevede la realizzazione di canali scolmatori a monte della città che, intercettando le acque meteoriche alluvionali eccedenti e indirizzandole verso il mare, metterebbe al riparo il centro abitato.

URAS - Oggi a Uras, Solarussa e Terralba sono ancora evidenti i segni dell'alluvione che il 18 novembre di un anno fa ha segnato i territori ma anche la popolazione. Il ciclone Cleopatra ha provocato nell'Oristanese, dove sono stati colpiti complessivamente 19 comuni, danni per circa cento milioni di euro. Nella zona si piange ancora l'unica vittima delle tragedia: la pensionata Vannina Figus, annegata nella sua abitazione a Uras. "Poteri commissariali ai sindaci per spendere le risorse che finalmente stanno arrivando", li chiede il sindaco di Uras, Gerardo Casciu, che a un anno dall'alluvione che sconvolse la vita del paese, vede finalmente uno spiraglio di luce: "Le istituzioni - spiega durante una pausa delle manifestazioni organizzate dalle scuole del paese per ricordare l'anniversario della tragedia - sono sempre rimaste lontane, oggi stanno arrivando risorse importanti per la mitigazione del rischio idrogeologico, ma potrebbe essere tutto inutile se quelle risorse non riusciremo a spenderle subito". Intanto l'anniversario è stata l'occasione per dire grazie a tutti quelli che nei giorni del dramma e poi anche nelle settimane e nei mesi successivi hanno dato il loro contributo, di lavoro, di donazioni e anche di beni materiali. Lo hanno fatto i bambini della scuola elementare e i ragazzi delle medie. Con un semplice applauso, un paio di canzoni e qualche poesia. Anche a Solarussa, assieme ai paesi di Uras e Terralba fra i centri più colpiti dall'alluvione in provincia di Oristano, bambini e ragazzi in prima fila. Questa mattina sono stati i protagonisti della Festa degli Alberi e hanno dato una mano agli adulti per piantare alcune decine di alberelli nelle strade e nelle piazze del rione di Sa Paui che un anno fa venne invaso dall'acqua. Stasera l'anniversario sarà ricordato con una messa e un corteo silenzioso proprio per le strade del rione e poi con una riunione per fare il punto della situazione e presentare le iniziative e i progetti che in futuro dovranno evitare nuovi drammi. Alla stessa ora a Terralba l'Amministrazione comunale presenterà, invece, il nuovo Piano della Protezione civile.

TORPÈ - "E' doveroso essere qui oggi, vicino alla piccola comunità di Torpé, anche a nome dell'assemblea regionale che rappresento". Queste le parole del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, oggi a Torpè per la celebrazione dell'anniversario dell'alluvione di un anno fa, che qui ha colpito duramente. "Purtroppo - ha aggiunto Ganau - ho constatato il ritardo evidente negli interventi di ricostruzione, i 500 milioni promessi dallo Stato, sui 660 stimati per i danni, devono essere richiesti con forza insieme all'impegno di programmare finalmente le opere necessarie". Stamattina il ricordo dell'anziana Maria Frigiolini travolta dall'ondata di piena in quel terribile 18 novembre 2013: la cerimonia si è svolta all'anfiteatro comunale ricostruito con il contributo dei fondi raccolti nel grande concerto solidale di Bologna e a lei intitolato. "Viviamo con l'incubo di una nuova alluvione - ha detto il sindaco Antonella Dalu - finora è stato ultimato solo l'argine sinistro del Rio Posada con i fondi del 2012, mentre sull'argine destro tutto è ancora come prima nonostante nei dintorni ci siano numerose case e aziende. Stesso discorso per la diga Maccheronis, tutto tace". Poi il ricordo di quel drammatico 18/11. "Se siamo qui oggi dobbiamo ringraziare Dio che ha voluto che l'inferno si scatenasse di giorno - ha sottolineato il primo cittadino - e le persone sono riuscite a mettersi in salvo. Se fosse successo di notte sarebbe stato un disastro. Abbiamo perso Maria Frigiolini, dobbiamo chiederci cosa non ha funzionato perché non siamo stati in grado di aiutare Maria". Alla cerimonia di intitolazione dell'anfiteatro all'anziana donna erano presentii parenti della vittima e tutti i sindaci della Baronia: da Bitti a Onanì fino a Budoni. Il sindaco Dalu ha fatto appello alle istituzioni affinché qualcosa si muova sui fondi per le 33 famiglie che a Torpè non sono ancora tornate a casa e per le opere pubbliche da realizzare. Momenti di commozione durante la visione del reportage realizzato dall'associazione "#18undici - Dal fango alla speranza", con le immagini dell'alluvione di anno fa e la lunga catena di solidarietà intorno alle persone colpite.


SARDEGNA CHI_AMA - Sardegna chi_ama è un’iniziativa ideata dal jazzista Paolo Fresu, fatta propria come progetto speciale dalla Fondazione Banco di Sardegna e organizzata dall’associazione culturale Dromos. La sua missione è raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione delle scuole isolane danneggiate dall’alluvione dello scorso novembre e, contestualmente, avviare un ampio percorso di riflessione sulle tematiche del rapporto uomo-ambiente.

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