Sardegna

Uranio, un altro militare morto di leucemia

Associazione,scoperta a distanza di un anno dopo no risarcimento

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 12 NOV - Un altro caso di militare sardo morto di leucemia. La segnalazione arriva dall'Anavafaf del presidente Falco Accame. Secondo quanto riferisce l'associazione, la vittima, Luca Iddas, si era rivolta allo stesso Accame due anni fa per chiedere notizie sulla richiesta di causa di servizio.
    "Il ministero della Difesa - spiega oggi il presidente - ha comunicato il diniego dei risarcimenti affermando che 'il decesso da leucemia mieloide acuta non può riconoscersi dipendente da fatti di servizio'. Tale risposta è assolutamente sorprendente e inaccettabile. Ciò in primo luogo perché la legge 308/81 ricorda che i risarcimenti sono comunque dovuti nei casi di tumore in rapida evoluzione, in base a quanto disposto dalla legge 313/68. In secondo luogo perché per molti casi di leucemia sono stati riconosciuti i risarcimenti".
    L'Anavafaf protesta anche per i tempi. "Solo a un anno di distanza si è saputo della morte di un altro militare in Sardegna, ammalato di leucemia. I casi di infortunio - denuncia Accame - si vengono a conoscere solo casualmente, mentre in base alle disposizioni a suo tempo impartite dal ministro Spadolini dovrebbero essere resi noti alle Commissioni Difesa della Camera e del Senato". Per uranio impoverito e altre cause - fa sapere l'Anavafaf - vi sono attualmente oltre 4 mila ammalati e oltre 300 deceduti.
    "Il diniego opposto dal Comitato di Verifica per le cause di servizio - conclude Accame - deve essere rivisto. Tra l'altro i risarcimenti non sono dovuti solo nel caso si possa dimostrare un legame meccanicistico tra la malattia e la possibile causa, ma è sufficiente che esista un legame probabilistico e non è affatto necessaria la dimostrabilità vera o presunta della causa di servizio ma, in base alla legge, è sufficiente che sussista la condizione di 'permanenza in servizio', certamente esistente nel caso Iddas". (ANSA).
   

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