Puglia

Sanità: progetto Uniba monitora qualità aria in ospedali

Si chiama 'Clean air in hospital' ed è attivo nell'Oncologico

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 26 MAR - Un 'alberello' tecnologico multifunzione che monitora la presenza di agenti inquinanti nell'aria degli ospedali, è stato presentato oggi all'Università di Bari che ha realizzato il progetto 'Clean air in hospital'.
    Sono intervenuti, tra gli altri, il rettore dell'Università del capoluogo pugliese, Antonio Uricchio, il coordinatore del progetto, Gianluigi de Gennaro, e il presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima), Alessandro Miani. Il primo 'alberello' è al lavoro da un mese nell'Oncologico di Bari, e invia tramite sms i dati che raccoglie, ad esempio, sulla quantità di Co2, sulla presenza di particelle inquinanti, e sui composti organici volatili. La tecnologia è in grado di avvisare quando si superano i valori che sono stati impostati dai responsabili del progetto. Dopo il monitoraggio si avrà un quadro completo in base al quale l'università suggerirà eventuali azioni da compiere per migliorare la qualità dell'aria, come ad esempio differenti sistemi di ricambio.
    "Benchè sia ancora sperimentale - ha detto de Gennaro - questo progetto porta finalmente anche negli ospedali la possibilità di controllare l'inquinamento negli ambienti 'in door', cioè confinati, per verificare qual è l'impatto che ha sulle popolazioni esposte, in particolare dei pazienti e dei medici".
    La "strumentazione - ha aggiunto - è stata inserita in un alberello multifunzione che normalmente viene utilizzato per fare altro, come le ricariche telefoniche negli aeroporti, e anche in questo caso i pazienti potranno usufruire di altri servizi gratuiti". Per Miani, "la qualità dell'aria è imortante in maniera particolare negli ospedali perché ci sono una serie di sorgenti inquinanti che derivano dalle attività ospedaliere, cliniche e mediche. Questo progetto intende portrare a regime un sistema di monitoraggio standardizzato perché le infezioni correlate all'ospedalizzazione, nonostante negli ultimi 60 anni si siano notevolmente ridotte, sono ancora oggi un problema: tra queste - ha sottolineato - quelle legate alla qualità dell'aria, cioè le batteriemie e le polmoniti, sono in notevole aumento". "La prevenzione - ha rilevato Uricchio - è certamente preferibile rispetto a qualunque terapia. Prevenzione significa anche individuare modelli anche di controllo che possano essere particolarmente importanti anche nella prospettiva di interventi tecnologici". "Il percorso che stiamo sviluppando - ha concluso - è proprio questo: ricerca, tecnologia e soprattutto controllo che poi possa tradursi in buone pratiche da mettere in campo nei diversi contesti sanitari".
   

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