Puglia

Mummificazione tessuti, brevetto europeo

Per disidratazione tessuti istologici conservati in laboratorio

Redazione Ansa

(ANSA) - CASTELLANA GROTTE, 08 GIU - L'Irccs de Bellis di Castellana Grotte (Bari) ottiene il suo primo brevetto internazionale, grazie ad un metodo di mummificazione dei tessuti istologici per la loro conservazione decennale nei laboratori, con conseguenti risparmi economici e di spazi fisici. Si tratta - è detto in una nota dell'ospedale pugliese - di un traguardo importante perché la conservazione dei tessuti su cui effettuare la diagnosi istologica rappresenta da sempre un gravoso problema per tutti i laboratori di Anatomia e Istologia patologica. I responsabili dei laboratori devono assicurare per legge il buono stato del tessuto incluso in paraffina per dieci anni, questo comporta che i "blocchetti" devono essere conservati nel migliore dei modi, anche durante il trasferimento da un laboratorio all'altro. Da qui l'importanza del brevetto internazionale rilasciato dalla European Patent Office, in termini di trasferimento tecnologico. Si tratta di una metodica di "mummificazione" dei tessuti mediante una serie di passaggi che portano alla disidratazione dei tessuti, rendendoli quindi non più suscettibili di alterazioni dovute alla temperatura.
    L'eccezionalità del processo sta nel fatto che questa operazione - oltre a ridurre di dieci volte il peso e di quattro il volume del campione e quindi anche degli spazi totali di conservazione, che non necessitano più di impianti di refrigerazione - è reversibile, quindi il tessuto disidratato può essere nuovamente reidratato, incluso in paraffina, sezionato e colorato per tutte le tecniche di istologia. Il metodo è stato messo a punto al de Bellis dal dott. Raffaele Armentano, ricercatore medico dell'Unità Operativa di Anatomia e Istologia.
    "L'attività del trasferimento tecnologico deve essere letta come un ulteriore volano dell'attività scientifica - spiega Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell'Istituto castellanese - che amplifica le ricadute dei risultati scientifici non soltanto per i pazienti ma facendo muovere l'economia territoriale a vantaggio di tutti i cittadini e attraendo nuove risorse investibili nella ricerca". (ANSA).
   

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