Puglia

Sanità:Cgil Puglia,no a tasse o tagli servizi per sanare bilanci

Gesmundo: 'Regione convochi stati generali'

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 10 APR - "A fronte delle difficoltà di bilancio della sanità pugliese evidenziate dal governo regionale, e fronte dei primi provvedimenti adottati - dal blocco delle assunzioni alla sospensione di alcune prestazioni - crediamo che la Regione debba convocare immediatamente gli 'Stati Generali della Sanità'. Tutte le rappresentanze politiche e istituzionali devono assumersi la responsabilità di trovare soluzioni per impedire che le scelte finiscano per creare ulteriore disagio ai cittadini pugliesi. Al danno si aggiungerebbe la beffa". È quanto afferma il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo.
    "Nella situazione in cui versa la sanità pugliese, questa di fatto non garantisce ai suoi cittadini - evidenzia il sindacalista - il diritto universale alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione; di contro si paventano aumenti della tassazione per rispondere ai buchi di bilancio sanitari. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo da subito, ma chi ha sbagliato liberi il campo. Se qualcuno non è stato in grado di gestire, si faccia da parte. Si individuino le responsabilità al più presto". "Se leggiamo di spesa farmaceutica fuori controllo, presidi ospedalieri e dispositivi sanitari con costi spropositati, mancanza di programmazione e controlli adeguati - conclude il segretario generale della Cgil Puglia - intuiamo che c'è stato chi per rispondere alle lobby e agli interessi di pochi ha mandato in tilt l'intero sistema sanitario. Allora siano questi a pagare, non si scarichino le responsabilità sui lavoratori dell'intero sistema sanitario anch'essi vittima di un sistema fuori controllo, non sui cittadini costretti a ricorrere a servizi a pagamento, quelli che possono permetterselo, gli altri senza diritto alla prevenzione o cura. È il momento delle scelte coraggiose, di un confronto vero con tutte le rappresentanze sociali; altrimenti torneremo in piazza finché non ci saranno risposte e azioni adeguate". (ANSA).
   

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