(ANSA) - TRANI, 13 MAG - "È importante ricordare tutte le
vittime del dovere. Noi, ricordiamo i nostri poliziotti quelli
che hanno combattuto tra l'altro, in un periodo estremamente
complicato per la nostra Repubblica in cui i poliziotti erano
sovraesposti. Anche adesso è un periodo difficile ne è riprova
quanto accaduto al collega che a Milano sta lottando in queste
ore per la vita". Lo ha detto il questore di
Barletta-Andria-Trani, Alfredo Fabbrocini, a margine della
cerimonia di commemorazione, nel cimitero di Trani, del
commissario Alfredo Albanese, ucciso il 12 maggio di 44 anni fa
a Mestre, in Veneto, dalle Brigate rosse. "La guerra che è stata
vissuta in quell'epoca - ha continuato il questore - per fortuna
siamo riusciti a vincerla".
Accanto agli agenti, anche Teresa Friggione, vedova del
commissario. "Di quel giorno ricordo che ero a casa. Ero incinta
e il medico mi aveva ordinato di stare a riposo. Arrivò la mia
vicina di casa che con una scusa mi portò nel suo appartamento.
Piano piano iniziò a dirmi che era successo qualcosa ad Alfredo.
Pochi attimi e arrivarono i suoi colleghi. Non dimenticherò mai
quella fitta al cuore quando seppi che non c'era più. È lo
stesso dolore che provo oggi", racconta la vedova che è
orgogliosa a "perché nessuno dimentica Alfredo".
"Lui ha lasciato un solco profondo. Viene ricordato qui a
Trani, viene ricordato a Venezia, viene ricordato a Bologna
perché era un investigatore, uno che cercava di dare giustizia a
una persona a sua volta vittima delle Brigate rosse. È stato un
esempio importante per chi lotta per un ideale", ha evidenziato
il questore.
"Mio figlio sa bene chi era suo padre perché ogni anno ha
partecipato con me alle cerimonie in sua memoria e c'era sempre
un collega, un giudice che gli raccontava di suo padre. Così ha
costruito la sua figura", ha concluso la vedova del commissario
Albanese. (ANSA).
A Trani cerimonia per ricordare poliziotto ucciso da Br
Il questore Fabbrocini, 'esempio per chi lotta per un ideale'