Puglia

Al Bif&st La casa di Ninetta, l'Amarcord di Lina Sastri

Attrice, il mio esordio da regista dedicato a mia madre

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 MAR - Un vero e proprio Amarcord, non senza coraggio, quello di Lina Sastri in La casa di Ninetta, opera prima da regista tratta dal suo romanzo omonimo (Guida Editori).
    Il film che passa al Bif&st 2024 è infatti dedicato alla sua famiglia e, soprattutto, all'amata madre Ninetta (interpretata da Angela Pagano), una donna speciale che vediamo inizialmente anziana e malata di Alzheimer in fase avanzata tanto da dover essere accudita da tre badanti.
    La vecchietta che vive a Napoli dove la figlia Lucia (Lina Sastri) va a trovarla ogni volta che le è possibile, è una donna confusa, infantile, capace di rubare i gioielli della figlia solo perché brillano, ma comunque ancora vivace, circondata com'è dall'affetto delle tre badanti napoletane.
    Poi il film vira più volte verso il passato: si passa così agli anni Sessanta con una Ninetta giovane (da ragazza Francesca Tizzano e, da adulta, Maria Pia Calzone) che si innamora dell'inaffidabile Alfonso (Gennaro Cassini da ragazzo e Massimo De Matteo, da adulto), l'uomo da cui avrà due figli, tra cui la stessa Lucia.
    Ma Alfonso, uomo affascinante e complicato, lavora sulle navi da crociera e sta fuori gran parte dell'anno. Ninetta lo aspetta sempre e lo ama molto, ma la sua misteriosa doppia vita in Brasile farà sì che a un certo punto non tornerà più.
    La casa di Ninetta è insomma una storia di ricordi, suggestioni, ma senza troppa malinconia tranne per la voce originale della madre della Sastri che, cantando antiche melodie napoletane, scandisce i capitoli del film.
    Non mancano nella narrazione declinata sulla napoletanità le figure classiche dell'immaginario partenopeo come la 'bella'mbriana' (nella credenza popolare lo spirito benefico della casa) e il 'munaciello', spirito bizzarro, a volte positivo, altre volte dispettoso. (ANSA).
   

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