Puglia

L'Ateneo di Bari studia i tensioattivi contro la Xylella

Ridurrebbero del 99% le schiume prodotte dagli insetti vettori

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 31 MAG - Per frenare l'avanzata della Xylella, la fitopatia che sta essiccando milioni di ulivi in Salento, potrebbero essere utilizzati i vettori tensioattivi che consentirebbero di ridurre del 99% le schiume prodotte sulle piante dagli insetti vettori negli stadi giovanili.
    La scoperta è stata fatta dall'università Aldo Moro di Bari con uno studio del ricercatore Domenico Valenzano: i tensioattivi sono sostanze capaci di abbassare fortemente la tensione superficiale dei sistemi liquido-vapore, liquido-liquido e liquido-solido. Dallo studio emerge infatti che l'utilizzo di tensioattivi riduce del 99% le schiume osservate sulle piante. La ricerca è stata condotta su alcuni terreni e ha avuto come scopo quello di individuare meccanismi d'azione alternativi e meno impattanti delle lavorazioni del terreno per la gestione degli stadi giovanili di Afroforidi, ovvero l'insetto vettore della Xylella.
    Dopo accurati screening di laboratorio per selezionare alcuni mezzi di controllo in grado di gestire gli stadi giovanili e le prove di campo per quantificarne l'efficacia, il risultato delle tesi di tensioattivi non pericolosi, dosati al 3%, indica una efficacia utile al controllo degli stadi giovanili dei vettori.
    "Future valutazioni - spiegano dall'Ateneo - dovranno essere fatte sul reale impatto verso il suolo, le piante e l'entomofauna non bersaglio. Sebbene sperimentale, questo meccanismo d'azione potrebbe generare una nuova opzione nel controllo sostenibile degli stadi giovanili degli Aphrophoridae". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it