Puglia

Ex Ilva: associazioni Taranto, indignati per ok al decreto

Redazione Ansa

(ANSA) - TARANTO, 03 MAR - Il Coordinamento Ambientale Taranto, a cui aderiscono dieci associazioni, esprime "profonda indignazione per la conversione in legge del Decreto Legge 2/2023" sull'ex Ilva. Norma che, si aggiunge, "garantisce l'immunità penale per i gestori del Siderurgico" e "rappresenta un'aggressione allo stato di diritto ed alla giustizia italiana". La nota è condivisa anche da Europa Verde-Verdi Taranto e da Rosa D'Amato, europarlamentare Greens/Efa.
    Secondo il cartello di associazioni, "il governo discrimina Taranto e i suoi abitanti creando leggi ad hoc a tutela dei gestori dell'industria inquinante benchè siano noti i gravi danni alla salute ed all'ambiente causati dalle emissioni del siderurgico. Questa legge priva alcuni cittadini italiani del principio di uguaglianza garantito dalla Costituzione Italiana.
    Questa legge solleva lo Stato dall'obbligo di tutelare la salute dei propri cittadini".
    È, insiste il Coordinamento Ambientale, "l'ennesimo insulto alla memoria delle innumerevoli vittime dell'inquinamento e delle loro famiglie. Taranto è stata definita dall'Oni come 'zona di sacrificio', poichè vengono violati i diritti umani a causa di un inquinamento devastante per la salute e l'ambiente. La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha più volte condannato l'Italia per non aver protetto i cittadini di Taranto dall'inquinamento dell'ex Ilva ed aver violato il loro diritto al rispetto della vita privata e familiare".
    Le associazioni hanno scritto anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella" affinchè si avvalga dell'articolo 74 comma 1 della Costituzione. Tale articolo - spiegano - prevede che il presidente della Repubblica possa esercitare il proprio veto sulle leggi approvate dal Parlamento che contravvengono alla Costituzione o ai principi fondamentali dell'ordinamento giuridico". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it