Puglia

Norman Atlantic: difesa comandante, ordini non rispettati

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 08 FEB - "Il comandante Giacomazzi non voleva assolutamente che a bordo della nave salissero camion con il motore ausiliario acceso e non allacciati alla rete elettrica della nave. Alcuni soggetti si sono sovrapposti alle direttive, in spregio alle sue disposizioni". Lo hanno detto di fronte al Tribunale di Bari gli avvocati Fabrizio D'Urso e Alfredo De Filippis, difensori del comandante Argilio Giacomazzi, nel corso del processo per il naufragio della Norman Atlantic avvenuto a largo delle coste albanesi nella notte tra il 27 ed il 28 dicembre 2014 e che causò la morte di 31 persone e il ferimento di 64 passeggeri. A Giacomazzi la Procura di Bari ha contestato i reati di naufragio e omicidio plurimo colposo in concorso con l'aggravante della colpa cosciente, chiedendo nove anni di reclusione. I legali hanno ricordato uno scambio di mail fra Giacomazzi e l'armatore del traghetto, Carlo Visentini, avvenuto la mattina di Natale del 2014.
    "Il comandante fece presente il problema degli allacci elettrici insufficienti si è attivò per risolverlo - hanno aggiunto -. L'armatore gli rispose che sarebbero saliti a bordo solo i camion consentiti e che gli altri sarebbero restati a terra". Seguì una seconda mail nella quale Giacomazzi evidenziò a Visentini un possibile scarico di responsabilità su questo punto da parte del noleggiatore della nave. "Emerge che Giacomazzi non intendeva tollerare che mezzi imbarcati fossero accesi e aveva dato precise disposizioni all'equipaggio - hanno detto i legali -. Di certo, però, non poteva spingersi fino all'ispezione dei camion presenti". (ANSA).
   

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