Puglia

Carceri: a Lecce e Sulmona i detenuti producono arredi

Renoldi, progetto che ha un grande valore sociale

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 24 NOV - Sono colorati, in legno ignifugo, assemblati senza viti per motivi di sicurezza perché dovranno arredare le celle di un carcere. I primi prototipi dei nuovi arredi sono stati presentati questa mattina nella Casa Circondariale di Lecce nella cui falegnameria sono stati realizzati da 110 detenuti selezionati tra quelli con pena inferiore ai 5 anni coinvolti in un progetto sperimentale di intervento per il lavoro e l'inclusione attiva in esecuzione penale chiamato 'Milia' attuato parallelamente anche nel carcere di Sulmona con corsi formativi per 75 detenuti. I risultati del progetto, che si avvia a conclusione, sono stati presentati a Lecce dal Comitato di Pilotaggio alla presenza del capo del Dap Carlo Renoldi. La produzione di armadi, tavoli, sedie, letti e sgabelli dovrebbe cominciare entro giugno 2023, destinata dopo Lecce e Sulmona a tutti i restanti 190 istituti di reclusione.
    Il progetto vuole coniugare l'inclusione del personale detenuto e favorire il passaggio verso un'organizzazione imprenditoriale per l'avvio di un'azienda produttiva carceraria. Per la Regione Puglia i fondi stanziati sono pari a quasi 3,8 milioni. Per Sulmona, invece, dov'è coinvolto un numero inferiore di persone, sono stati stanziati 750mila euro. "Si tratta di un'attività che dovrà essere poi consolidata nel tempo - ha detto Renoldi - a prescindere da quelli che sono stati i finanziamenti accordati dal Pon inclusione, che dovrebbero continuare ad essere confermati anche nel Pon 2021-2027. Si parla di cifre importanti che dovremo cercare di dirottare verso progetti che, come questo , hanno un importante valore dal punto di vista sociale e per l'Amministrazione in genere". (ANSA).
   

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