Puglia

Al Bano, ho visto capolavoro del geniaccio Zalone

"Morandi si tirò indietro da tour con me e Ranieri"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 03 FEB - Di ritorno da Budapest, dove si trovava per lavoro, Al Bano ha visto la parodia del suo immaginario cugino virologo, Oronzo Carrisi, portata da Checco Zalone al Festival di Sanremo. "Ho apprezzato il capolavoro di questo geniaccio", ha detto all'ANSA. "Una sorpresa. Mi sono divertito moltissimo. Ci conosciamo da una vita. Checco - ha aggiunto- è un uomo miracolo e suona anche divinamente il pianoforte". "Gli unici - ha osservato Al Bano - a non essersi divertiti sono stati i virologi, attaccati pesantemente, ma le 'zalonate' sono così. Lui usa parole da scaricatore di porto ed è divertentissimo. Passa sopra a tutti come una ruspa".
    Delle canzoni di Sanremo, il cantante pugliese ha ascoltato e apprezzato quella di Mahmood e Blanco ('Brividi'), "un gran bel pezzo interpretato molto bene". Mancava solo Al Bano al Festival per ricomporre il terzetto con Massimo Ranieri e Gianni Morandi, amici da una vita, "ma ci sono stato anch'io per mano di Zalone", ha detto. Stavolta non era il caso di essere all'Ariston "perché reduce da molte trasmissione televisive", a partire da Ballando con le stelle. "La canzone di Morandi pesca nel suo passato in pezzi come Fatti mandare dalla mamma ma con un arrangiamento moderno. Riflette il ragazzino che è in lui con la sua grande voglia di vivere. La canzone di Ranieri è più classica. Lui è un interprete incredibile" è l'analisi di Al Bano.
    "Nel 1996 c'era un tour pronto con molte richieste di concerti, ma - rivela - fu Morandi a tirarsi indietro perché sosteneva che le voci di Ranieri e la mia lo avrebbero schiacciato", ha raccontato ancora Al Bano.
    "Non dobbiamo cantare noi ma le nostre storie con oltre 50 anni di musica.Siamo vivi, vegeti e abbiamo successo. Due del sud, uno del nord, siamo il trionfo del proletariato. Speriamo che Gianni ci ripensi - ha concluso - e che si unisca a me e Massimo". (ANSA).


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