Puglia

Ex Ilva:Confindustria Puglia, blocco produzione non è strada

Fontana, 'qui primo banco di prova per neo ministro Cingolani'

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 12 MAR - "Un plauso alla sentenza del Consiglio di Stato che sospende lo spegnimento dell'area a caldo dell'Ilva. Bisogna cambiare approccio: chiudere gli stabilimenti e bloccare le produzioni, non è la via giusta, è una strada senza uscita, non costruisce futuro, rischia solo di creare un disastro sociale e un deserto industriale. Nessuno vuole un'altra Bagnoli". Lo dichiara il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, commentando la sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso di ArcelorMittal contro la chiusura dell'area a caldo dell'ex Ilva di Taranto.
    "Noi ci auguriamo che il nuovo Ministero della Transizione ecologica sia l'inizio di una politica ambientale nuova, non più fondata sul pregiudizio che l'impresa sia il nemico giurato dell'ambiente" aggiunge Fontana, secondo il quale proprio "la Puglia si candida a diventare il primo banco di prova per il neo ministro Cingolani con due questioni: la riconversione dell'Ilva di Taranto e la decarbonizzazione in atto nella centrale termoelettrica di Cerano, a Brindisi. Due questioni di ingente portata che, se ben gestite, potranno far nascere in Puglia un modello per tutto il Paese".
    Per Fontana "non si tratta solo di riconvertire questi stabilimenti, ma di creare intorno a questi nuova economia. Per tutto ciò le risorse già stanziate non sono sufficienti.
    Complessivamente, al momento, ci sono 1,2 miliardi del Just Transition Fund. Questi fondi sono destinati a due sole iniziative di decarbonizzazione in Italia (quella di Taranto e del Sulcis). Il fabbisogno di intervento solo in Puglia, come nel resto del Paese, è, però, molto più ampio". (ANSA).
   

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