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(di Paolo Algisi)
(ANSA) - MILANO, 13 DIC - Il governo si muove per mettere in
sicurezza la Popolare di Bari nonostante le divisioni nella
maggioranza sull'opportunità di utilizzare risorse pubbliche per
stendere un cordone di sicurezza attorno all'istituto, che versa
in condizioni economiche e patrimoniali critiche.
In serata è stato convocato un Consiglio dei Ministri per
affrontare la questione dopo che nel pomeriggio Bankitalia aveva
convocato il Cda della Bari per l'adozione di provvedimenti di
vigilanza. Una formula a cui ha fatto seguito il
commissariamento della banca, messa in amministrazione
straordinaria previo scioglimento del cda e del collegio
sindacale.
Ai commissari Enrico Ajello e Antonio Blandini, assieme ai
componenti del comitato di sorveglianza Livia Casale, Francesco
Fioretto e Andrea Grosso, è stato affidato il compito di
predisporre le "attività necessarie alla ricapitalizzazione" e
di finalizzare le "negoziazioni con i soggetti che hanno già
manifestato interesse all'intervento di rilancio", cioè il Fitd
e Mediocredito centrale. "La banca prosegue regolarmente la
propria attività. La clientela può pertanto continuare ad
operare presso gli sportelli con la consueta fiducia" è il
messaggio tranquillizzante lanciato dalla banca.
"Al momento non c'è nessuna necessità di intervenire con
nessuna banca" perché "il sistema bancario italiano, e lo
dobbiamo agli operatori del settore, ha compiuto grandi
progressi negli ultimi due anni" ed è quindi "in buona salute"
aveva frenato nel pomeriggio il premier Giuseppe Conte, chiamato
a fare i conti con la contrarietà di Italia Viva a un
salvataggio pubblico, emersa ieri dopo che erano circolate le
prime indiscrezioni relative a un possibile provvedimento
d'urgenza che definisse la cornice normativa del 'paracadute'.
"La convocazione improvvisa di un Consiglio dei ministri
sulle banche, senza alcuna condivisione e dopo aver
espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa
delicata materia, segna un gravissimo punto di rottura nel
metodo e nel merito" ha tuonato Luigi Marattin, vicepresidente
dei deputati di Italia Viva.
Per la Bari, che non rispetta i requisiti patrimoniali minimi
e necessita di un miliardo di euro, si è fino ad ora parlato di
un salvataggio in tandem del sistema bancario, attraverso il
Fidt, e dello Stato, che dovrebbe mettere in campo Mediocredito
Centrale. Il Fondo interbancario, che ha in agenda due riunioni
il 18 e il 20 dicembre, attende una richiesta d'aiuto corredata
da un piano industriale che faccia emergere il fabbisogno di
capitale e chiede di essere affiancato da un partner
industriale. Il candidato è la controllata del Mef Mediocredito
Centrale, che il governo, già questa sera, potrebbe dotare dei
mezzi, di cui attualmente non dispone, per intervenire,
quantomeno con un primo intervento tampone che ripristini ratio
patrimoniali superiori ai minimi regolamentari.
Bankitalia si è mossa nonostante la decisione del cda di
promuovere l'azione di responsabilità verso l'ex ad Giorgio
Papa, l'ex responsabile dei crediti Nicola Loperfido e l'ex
condirettore generale Gianluca Jacobini. Una mossa che appare
tardiva in presenza di una banca in condizioni gravissime e
sottoposta alle indagini della magistratura che, senza
risparmiare l'ad Vincenzo de Bustis, sta verificando la corretta
gestione della banca nel corso degli anni.
Per un salvataggio che si apre, uno si avvia alla chiusura.
L'offerta dell'aumento di capitale di Carige ha registrato
adesioni, da parte dei vecchi soci, pari al 19,7% della tranche
in opzione. Sono state sottoscritte azioni per un controvalore
di 16,8 milioni di euro, una quota sufficiente a ricostituire un
flottante superiore al 10%, scongiurando il rischio che Carige
sia esclusa da Piazza Affari.
>>>ANSA/ Pop. Bari commissariata. Governo decide su salvataggio
Cdm su banca ma maggioranza si spacca. Iv, rottura gravissima