Puglia

Braccianti morti: marcia berretti rossi

Due le manifestazioni nel Foggiano contro lo sfruttamento

Redazione Ansa

Berretti rossi in marcia da San Severo a Foggia contro lo sfruttamento della manodopera in agricoltura dopo la morte dei braccianti immigrati in un incidente. Il premier Conte: 'la legge c'è ma non è applicata, lavorare perché lo sia'. Proseguono le inchieste, una sui due incidenti stradali, l'altra sul caporalato."Basta morti sul lavoro", "schiavi mai". Sono alcuni degli slogan durante la "marcia dei berretti rossi", partita in mattinata da San Severo e diretta a Foggia contro lo sfruttamento della manodopera in agricoltura. La manifestazione è stata organizzata dall'Usb. Alla marcia numerosi migranti con gli stessi berretti rossi che usavano per proteggersi dal sole cocente, "mentre raccoglievano i pomodori nei campi per la vergognosa paga di un euro al quintale", i loro quattro compagni di lavoro morti nell'incidente di sabato scorso sulla provinciale 105 mentre tornavano dai campi. La marcia è partita dall'ex ghetto di Rignano, nel comune di San Severo, e si concluderà davanti alla prefettura di Foggia.

Nel pomeriggio una seconda iniziativa a Foggia, alla quale hanno aderito Cgil, Cisl e Uil e diverse associazioni, per ricordare i 16 braccianti morti negli ultimi giorni sulle strade del foggiano in due incidenti stradali. "Saremo ovunque c'è da difendere la dignità del lavoro - ha detto il coordinatore nazionale di Mdp, deputato di Liberi e Uguali, Roberto Speranza arrivando al corteo a Foggia -. Nei procedimenti penali che avranno ad oggetto la persecuzione del caporalato noi ci saremo a sostegno della pubblica accusa con gli strumenti che il codice di procedura penale mette a disposizione".

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