(ANSA) - BARI, 21 MAG - Sono 10 i nuovi indagati e c'è
un'altra ipotesi di reato - truffa ai danni dell'Autorità
portuale - nell'ambito delle indagini coordinate dalla pm
antimafia Isabella Ginefra sul clan Capriati, che il 19 aprile
scorso, a Bari, ha portato agli arresti 18 persone fra cui il
47enne barese Filippo Capriati, fratello di Antonio, il boss del
Borgo antico condannato all'ergastolo. Adesso c'è infatti anche
un fascicolo sull'assenteismo fra i vigilanti al porto. La
notizia è riportata sul quotidiano 'La Gazzetta del
Mezzogiorno". Il nuovo fascicolo segue quello con 50 indagati a
vario titolo per associazione mafiosa, associazione per
delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata
dall'uso delle armi e - fra l'altro - porto e detenzione di
armi, anche da guerra. Le indagini riguardano alcuni dipendenti
- una decina in tutto - della cooperativa Ariete, che gestisce
il servizio di viabilità nello scalo marittimo i quali,
talvolta, durante i turni di servizio, si sarebbero dedicati ad
attività illecite.
I dieci dipendenti si sarebbero dedicati, durante le ore di
lavoro, ad affari personali e anche ad incarichi da sbrigare per
conto del clan. (ANSA).
Assenteismo al porto, a Bari 10 indagati
Durante turni servizio si sarebbero dedicati a attività illecite