(ANSA) - BARI, 20 OTT - - "Quando uno nasce, nasce in un
posto. Non importa che sia una periferia: quel posto è il centro
del mondo. E nei miei film provo a raccontarlo". Con queste
parole Edoardo Winspeare - "il più periferico dei registi", si è
autodefinito sorridendo - centra il senso del terzo Festival
delle periferie, cominciato oggi a Bari, al quartiere San Paolo.
Tre giorni di proiezioni, spettacoli di circo sociale, mostre
fotografiche e di manufatti, per promuovere una riflessione
partecipata sul tema, in stretta connessione con l'arte
cinematografica. L'artista salentino è stato l'ospite d'apertura
del festival, dedicato alla "I di Identità", al Centro
Multimediale Karol della Fondazione Giovanni Paolo II,
introducendo le visioni del suo film "In grazia di Dio" al
mattino e, nel pomeriggio, del documentario "Sotto il Celio
Azzurro", scuola materna multietnica romana, modello educativo
per i più piccoli e per il dialogo tra le culture.
Con Winspeare apre 'Festival periferie'
regista salentino ospite al Centro Multimediale Karola