(ANSA) - TARANTO, 20 FEB - Sono cinque, tre uomini e due donne,
i braccianti romeni che si sono rivolti alla Flai Cgil di
Taranto e alla Flai Puglia denunciando di essere stati sfruttati
nei campi e segregati per circa tre mesi in un casolare nelle
campagne di Ginosa, senza avere possibilità di comunicare con
l'esterno ed in in condizioni igieniche definite 'disumane', con
topi e ragni e senza acqua. Venivano presi dal casolare in cui
vivevano, portati in campagna, dove lavoravano fino alle 8-9 di
sera, anche con la neve e la pioggia. La posizione del datore di
lavoro e dei 'caporali' è al vaglio dei Cc. I romeni dopo la
permanenza in una struttura di volontariato e grazie anche
all'interessamento del sindaco di Taranto Ippazio Stefano, sono
sotto la protezione della Flai in un luogo sicuro. La loro
storia è stata raccontata in una conferenza stampa dai segretari
provinciale e regionale della Flai Cgil, Assunta Urselli e
Antonio Gagliardi, dal segretario della Cgil Taranto, Paolo
Peluso, e dal segretario Cgil Puglia, Pino Gesmundo.
Caporalato: Flai, braccianti segregati
Vivevano con topi e ragni, senza acqua e in condizioni disumane