Puglia

Scontro treni in Puglia, la procura: "Blocco telefonico obsoleto, violate norme di sicurezza"

Verso esame scatole nere, forse nuovi indagati

Redazione Ansa

E' talmente obsoleto da non essere più riconosciuto neanche come sistema di sicurezza il 'blocco telefonico' a cui era affidata la sicurezza sulla tratta ferroviaria Corato-Andria sulla quale, il 12 luglio scorso, ci fu lo scontro frontale tra due convogli di Ferrotramviaria che provocò 23 morti e 50 feriti. E' quanto ha accertato finora la procura di Trani che ritiene che il ricorso al blocco telefonico sia quantomeno in contrasto con la normativa in vigore.   

Ferrotramviaria, utilizzando il sistema "obsoleto e non sicuro" del blocco telefonico per controllare la sicurezza sulla linea Corato-Andria, ha violato la normativa sulla sicurezza sul lavoro ai danni sia dei propri dipendenti sia dei numerosissimi passeggeri dei treni. Ne è convinta la Procura di Trani che ha avviato accertamenti su questo nuovo filone investigativo. La nuova contestazione fa parte del fascicolo d'indagine sul disastro ferroviario.

La Procura di Trani conferirà a giorni a suoi consulenti l'incarico di esaminare, con l'accertamento tecnico irripetibile, la scatola nera di uno dei due treni e i computer Apple sequestrati alla società ferroviaria. Non è escluso che, trattandosi di un esame irripetibile, venga notificato l'avviso di garanzia a nuovi indagati oltre ai sei già sottoposti ad indagine: il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, il direttore di esercizio, Michele Ronchi, la presidente di Ferrotramviaria, Gloria Pasquini, il capotreno del regionale partito da Andria, Nicola Lorizzo, e i due capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli.

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