Puglia

Caporalato: Boldrini a Mesagne, va combattuto come le mafie

Tolleranza zero verso aziende che sfruttano, no chiudere occhi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 1 MAG - "Quello che ho sentito oggi dalle donne braccianti pugliesi, è inaccettabile nell'era digitale. Ho ascoltato i racconti di Lucia, Antonia, Maddalena, Vita, Nica e Carmela. Una galleria del dolore: sveglia nel cuore della notte, chilometri e chilometri di viaggio per iniziare a lavorare nei campi alle 5 del mattino e per 10-12 ore di fila. Non possiamo lasciare sole queste donne, non possiamo lasciare solo chi denuncia. Il caporalato e chi se ne avvale vanno combattuti come le mafie". Lo scrive, in un post su Facebook, la presidente della Camera Laura Boldrini raccontando la sua partecipazione, a Mesagne, ad una manifestazione contro il caporalato.
    "Ha trovato la forza di parlare anche Stefano Arcuri, il marito di Paola Clemente, morta di fatica la scorsa estate nelle campagne di Andria per raccogliere uva a 27 euro al giorno.
    Ho voluto celebrare con loro il primo maggio, a Mesagne, in provincia di Brindisi, in una masseria confiscata alla Sacra Corona Unita e gestita da Libera. Durante un'iniziativa organizzata dalla Flai Cgil, ho detto che lo sfruttamento non può essere mai tollerato. Troppe volte abbiamo chiuso un occhio, anche due, perché ad esserne vittime erano i migranti, nella convinzione che a noi non sarebbe mai successo. E invece non è così: se si accetta il gioco al ribasso sul lavoro non si salva nessuno", spiega Boldrini nel post nel quale rimarca: "ho sentito troppe volte dire "tolleranza zero" verso l'anello più debole, verso chi si spaccava la schiena a lavorare ed era senza un permesso di soggiorno. Io invece oggi voglio dire un'altra cosa: tolleranza zero ma verso i caporali e verso quelle aziende che sfruttano le lavoratrici e i lavoratori".
    "Le imprese scorrette danneggiano anche le aziende sane, che ci sono e vogliono rispettare le regole, ma sono in sofferenza di fronte ai disonesti", conclude. (ANSA).
   

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