Puglia

Ilva: arcivescovo in visita a presidio

Incontro con autotrasportatori che hanno nuovamente fermato tir

Redazione Ansa

(ANSA) - TARANTO, 31 GEN - L'arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, questa mattina si è recato all'Ilva di Taranto per incontrare gli autotrasportatori che hanno nuovamente fermato i tir davanti alla portineria imprese dello stabilimento e proseguono la protesta. Al pari degli altri lavoratori dell'indotto lamentano il ritardo nei pagamenti delle spettanze da parte Ilva e ritengono insufficienti le assicurazioni del governo sui crediti vantati prima dell'ingresso dell'azienda in amministrazione straordinaria. ''A Roma - ha detto l'arcivescovo - chiedo con forza, ancora una volta, di fare tutto il possibile perché la situazione venga risolta in tempi celeri, garantendo gli stipendi pregressi e certezze per il futuro''. ''Non c'è dubbio - ha spiegato il presule - che la nostra sia una comunità ferita, oltraggiata, e che tante prove abbia già dovuto affrontare. Io, fratelli, oggi più che mai, mi sento di dirvi che non è più il tempo di piangere. Sono qui per portare solidarietà a chi chiede pane ed un futuro dignitoso per la propria famiglia''. Mons.Santoro ha ricordato le parole di papa Francesco, che invita tutti a ''non farsi rubare la speranza''. Occorre rivendicare, ha aggiunto. ''Rispetto per il lavoro e la dignità dell'uomo ma nella consapevolezza che le difficoltà sono parte integrante della vita e non dobbiamo temerle. Non serve a nulla deprimersi. Attendere dunque, che dal governo arrivino risposte chiare oltre alle giuste rassicurazioni. E le soluzioni prospettate - ha ammonito l'arcivescovo - devono tendere al bene comune in una visione d'insieme ed in una unità di intenti, non salvando una parte a spese dell'altra, non difendendo il lavoro a spese della salute e dell'ambiente''. Mons.Santoro auspica che ''le aziende dell'indotto siano inserite nell'elenco dei fornitori strategici in modo che i loro crediti possano essere onorati al più presto. La strada intrapresa - ha concluso - sarà lunga e tortuosa ma dobbiamo percorrerla fino in fondo per il bene della città e dei tarantini''.

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