Professioni

Fisco: commercialisti, moratoria estiva e Superbonus stabile

Idee per politica, Irpef 'soft' per redditi da 15 a 50.000 euro

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 02 FEB - Stop nei mesi di giugno, luglio e agosto di ciascun anno agli invii da parte dell'Agenzia delle Entrate e dell'Agenzia Entrate-Riscossione delle richieste derivanti da controllo formale ed automatizzato, dei cosiddetti inviti alla compliance e, in generale, di tutti gli atti di riscossione per i quali non sussistono problematiche di decadenza. È una delle proposte comprese nel 'pacchetto' che oggi il Consiglio nazionale dei commercialisti sottoporrà alla politica, nel corso di un incontro a Roma, con parlamentari di vari schieramenti. I professionisti guidati da Elbano de Nuccio, si legge nel testo, immaginano una riforma complessiva dell'Irpef, da realizzare rivedendo l'attuale curva di tassazione e privilegiando il lavoro, "andando ulteriormente a sgravare i redditi medi (da 15.000 a 50.000 euro)" ed equiparando le soglie di imposizione fiscale tra occupazione dipendente e autonoma; sono, poi, "maturi", sottolineano, i tempi per "un definitivo superamento dell'Irap", un tributo che, "fin dalla sua introduzione nel 1998, è stato oggetto di aspre critiche, in quanto colpisce una base imponibile anomala che, tassando costo del lavoro e oneri finanziari, genera, in taluni casi, prelievi anche per entità economiche in perdita".
    Positiva, poi, per i commercialisti, la riduzione della percentuale di detrazione del Superbonus dal 110% al 90%, ma "appare necessaria una sua stabilizzazione nel tempo, in modo da poter consentire di programmare, in un quadro di stabilità, interventi che, mediamente, sono di ingente importo". Tra le altre idee sottoposte alla politica, interventi sulla "eccessiva gravosità delle sanzioni" in ambito tributario, e altri per "sfoltire i micro-tributi, che generano adempimenti e burocrazia che non trovano giustificazione nel gettito erariale conseguente", tra cui "alcune declinazioni dell'imposta di bollo (in particolare a quella da 2 euro sulle quietanze, o a quella da 16 euro dovuta su alcuni contratti o atti amministrativi)", che i commercialisti definiscono "veri e propri balzelli di estrazione medioevale". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it