Veneto

Caldiero, sostegno concreto ai negozi chiusi per il coronavirus

ANCI Veneto

A Caldiero si cerca di sostenere le situazioni più critiche a seguito della pandemia, ora con un piano di aiuti agli esercizi pubblici chiusi varato dopo quello per le scuole materne.

Il provvedimento, approvato il 29 aprile dalla Giunta e come stabilito con precedente DGC n. 35 del 9/04/2020, prevede le modalità concrete per i negozi e le attività economiche hanno dovuto sospendere le proprie attività.

“Si tratta di un sostegno commisurato alla TARI per i mesi di chiusura" – spiega il vicesindaco Francesco Fasoli con delega alle attività economiche”. In pratica fino a venerdì 29 maggio gli esercenti in regola con i pagamenti pregressi, e che sono chiusi da marzo, potranno chiedere al Comune questa forma di sostegno economico che corrisponde ai 2/12 della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti. 

La modulistica è reperibile sul sito del Comune.
“Questa iniziativa è stata possibile per l’intenso lavoro dell’Ufficio Tributi e del segretario comunale, che in queste settimane di smart working hanno trovato questa soluzione per essere vicini alle nostre attività economiche” ricorda il sindaco Marcello Lovato. 

Questo è il terzo provvedimento concreto che il comune di Caldiero adotta per sostenere famiglie ed imprese: a marzo è stata prorogata la scadenza del saldo TARI 2019 (DGC n. 31 del 17/03/2020), la settimana scorsa è stato avviato il sostegno alle famiglie dei bambini che frequentano le scuole materne e oggi interviene per sostenere le attività economiche. Questi interventi diretti si associano all’erogazione dei buoni-pasto tramite l’Unione dei Comuni ed al sostegno delle associazioni di volontariato nella consegna di alimentari alle persone in difficoltà.
“Abbiamo scelto di iniziare con una misura concreta e sostanziale: daremo liquidità agli esercenti quale contributo sulla TARI. Stiamo valutando anche altri interventi” precisa Fasoli, assicurando che gli uffici comunali stanno esaminando tutte le opzioni per aiutare i cittadini sul fronte della riduzione delle imposte. Nella consapevolezza però che a riduzione del gettito corrisponderà la riduzione dei servizi e dei lavori.

“Siamo consapevoli che quello che facciamo è poco ma è il massimo di quello che possiamo fare adesso” conclude Lovato “Sono sinceramente sconsolato nel vedere quotidianamente famiglie ed imprese in difficoltà e di contro sentire solo proclami: purtroppo gli unici che fanno qualcosa di concreto restano solo i Comuni. Ed è desolante vedere che, invece di studiare interventi concreti per le attività economiche ed i più deboli, si litighi tra Venezia e Roma se aprire prima o dopo i bar o la parrucchiera: non si rendono conto che qui si rischia che i nostri esercenti non riescano ad aprire più!”

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