Veneto

CRV - Consiglio veneto approva quattro mozioni su profughi ucraini, impianti fotovoltaici

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 27 sett. 2022 – In chiusura dei lavori odierni il Consiglio regionale del Veneto ha approvato con voto unanime 4 mozioni,

Il sostegno del Governo e della Regione ai Comuni che accolgono profughi ucraini, e in particolare i minori non accompagnati, è l’obiettivo della prima mozione approvata, presentata dal Pd, prima firmataria Vanessa Camani, e sottoscritta anche da Erika Baldin (M5S). “La guerra in Ucraina purtroppo sembra durare ancora a lungo, e i ragazzi arrivati ora frequentano le scuole e hanno ancora bisogno di assistenza”, – ha spiegato la presentatrice del documento di indirizzo che ribadisce la necessità di aiutare anche nei mesi a venire le amministrazioni e le comunità locali che hanno accolto ragazzi e famiglie in fuga dal paese invaso dall’esercito russo.

Sì quasi unanime (con una astensione) anche alla mozione presentata dal consigliere Tomas Piccinini (Veneta Autonomia) che chiede di incentivare, anche con crediti urbanistici, l’utilizzo di suolo già urbanizzato per installare impianti fotovoltaici ubicati a terra, in modo da risparmiare superficie agricola. “Bene questa mozione, ma bisognerebbe integrarla per spingere la realizzazione di impianti fotovoltaici in tutti gli spazi possibili – ha auspicato il portavoce delle opposizioni Arturo Lorenzoni - Se si fossero realizzati impianti fotovoltaici un anno fa, il risparmio energetico ottenuto avrebbe già ripagato l’investimento e ci garantirebbe quella svolta energetica che ci emanciperebbe dalla crisi energetica e dai ricatti internazionali”. “Questa mozione appare in contraddizione con la legge votata pochi mesi fa sul fotovoltaico a terra - ha osservato Elena Ostanel (VcV) – La voto ugualmente, ma servirebbe piuttosto attuare il monitoraggio sugli impianti previsti dalla legge regionale”.

Voto compatto sul documento di indirizzo proposto da Erika Baldin (M5S) e sottoscritto dai consiglieri Annamaria Bigon (Pd), Cristina Guarda (Europa verde), Arturo Lorenzoni (misto), Elena Ostanel (VcV), Tomas Piccinini (VA), Andrea Zanoni e Francesca Zottis del Pd e da Fabiano Barbisan (misto) che chiede alla Regione Veneto di garantire l‘accesso all’integrazione scolastica con il riconoscimento del servizio di assistenza alla comunicazione non solo agli studenti con deficit sensoriali (vista, udito e parola), ma anche agli studenti affetti da disabilità derivanti da malattie rare o ultrarare.

Il Consiglio ha infine approvato la risoluzione presentata dal vicepresidente Nicola Finco e dal presidente Roberto Ciambetti, insieme a Fabiano BarbisanGiuseppe PanAlberto Villanova e Marco Zecchinato, tutti dell’intergruppo leghista, che auspica la revisione della riforma del 2012 sulle sedi giudiziarie e chiede una nuova organizzazione dei Tribunali ordinari e degli Uffici del Pubblico Ministero, con il ripristino delle sedi giudiziarie soppresse. “Chiediamo la riapertura delle sedi distaccate, come il Tribunale della Pedemontana che ha una sede nuova di zecca abbandonata da un decennio – ha detto Finco – Potrà esserci una convenzione tra Ministero e Regione del Veneto per la sua gestione, nell’ottica di migliorare il sistema giustizia nel nostro territorio”. “La riforma delle sedi giudiziarie, che è stata dettata da esigenze di risparmio, ha penalizzato i cittadini e credo vada rivista, ma serve una visione generale, libera da condizionamenti locali”, ha commentato Jonatan Montanariello (Pd). Alla richiesta di ripristino delle sedi distaccate si è associata anche Erika Baldin (M5S) che ha auspicato criteri di priorità per la riapertura delle sedi giudiziarie soppresse, sollecitando adeguata attenzione per Chioggia, privata dalla riforma del proprio Tribunale.

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