Veneto

CRV - Rendicontazione sull’attività svolta dal Corecom del Veneto nel 2020

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 13 apr. 2021 -    Nel corso della seduta di oggi, la Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Luciano Sandonà (Zaia Presidente), Vicepresidente Vanessa Camani (Partito Democratico) ha dato all’unanimità il proprio via libera alla Rendicontazione n. 24 sull’attività svolta dal Corecom del Veneto nel 2020, ultimo intero anno del mandato quinquennale dell’attuale Comitato insediatosi l’8 marzo 2016.

Tra gli aspetti evidenziati nel corso dell’illustrazione dal Presidente Gualtiero Mazzi, si è fatto riferimento anche ai prossimi adempimenti che interesseranno il mondo delle televisioni, e in particolare quello riguardante le emittenti televisive locali, noto sotto il nome di ‘Liberazione (rilascio) o refarming (ristrutturazione) della banda 700 MHz’ che verrà messa a disposizione degli operatori telefonici che utilizzeranno la tecnologia 5G, e quello riguardante tutte le emittenti televisive e i telespettatori noto come ‘switch-off (passaggio) al nuovo digitale terrestre (DVBT-2)’. A quest’ultimo proposito, fin dal 2019 il Comitato aveva iniziato ad affrontare le problematiche inerenti alla prossima transizione verso il segnale del nuovo digitale terrestre televisivo, previsto per il Veneto nel periodo 1’ settembre 2021 - 31 dicembre 2021, con l’intento di avviare in collaborazione con la sede regionale della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo (RAI VENETO) e con altri attori, un’efficace campagna di informazione alla popolazione. È stato toccato inoltre il tema delle conciliazioni, ovvero lo strumento alternativo al sistema giurisdizionale avente ad oggetto le controversie in materia di comunicazioni elettroniche tra utenti e operatori, inerenti al mancato rispetto delle disposizioni relative al servizio universale e ai diritti degli utenti finali stabilite dalle norme legislative, dalle delibere dell’Autorità, dalle condizioni contrattuali e dalle carte dei servizi. Le istanze di conciliazione presentate sono state poco meno di 8mila, in lieve calo rispetto all’anno precedente, mentre sono in crescita le udienze di conciliazione - nonostante il lungo periodo di lockdown che ha caratterizzato il 2020 - e le istanze di definizione. Altro argomento di cui si fa cenno nella Relazione, il raggiungimento nel corso del quinquennio di due obiettivi strategici, ovvero l’ottenimento e lo svolgimento delle “seconde deleghe” da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, e l’attivazione di iniziative e di strumenti per il perseguimento della tutela dei minori, ossia la tutela della reputazione digitale e la lotta al cyberbullismo, obiettivi per il perseguimento dei quali sono stati effettuati interventi sulle risorse umane, logistiche e tecnologiche.

“Nel corso della presentazione sono stati illustrati ulteriori aspetti che riguardano le attività del Corecom - ha dichiarato il Presidente Sandonà a margine dei lavori della Commissione - primo tra tutti quello legato al furto dei dati, sia per quanto riguarda le e-mail, sia per quanto riguarda i cellulari, strumenti, questi ultimi, divenuti fondamentali per il lavoro o per gestire le operazioni bancarie; si tratta di un fronte nuovo, a proposito del quale è recentemente intervenuto anche il Governo con proprie determinazioni, a riprova della delicatezza e della complessità dell’argomento: si parla di decine di milioni di furti di dati, numeri di certo impressionanti e sul quale il Corecom si troverà impegnato in futuro, così come a breve dovrà occuparsi del fenomeno del cosiddetto stalking via mail o via cellulare al quale sarà possibile porre un freno tramite il Registro delle Opposizioni, strumento che andrebbe implementato, migliorato e soprattutto fatto conoscere meglio perché, con l’iscrizione al Registro, è possibile porre termine a questa forma di bombardamento”.

Illustrata, inoltre, la Rendicontazione n. 10 sulla conformità dell'ordinamento regionale agli atti normativi e di indirizzo dell'Unione europea. In estrema sintesi, la relazione dà conto del fatto che nel 2020 la Regione del Veneto ha continuato a essere interessata da quattro procedure di infrazione aperte nei confronti dello Stato a seguito della non corretta attuazione della normativa europea a livello nazionale; si tratta, in particolare, delle procedure di infrazione nn. 2009/2034 e 2014/2059 sul trattamento delle acque reflue urbane, n. 2014/2147 sulla cattiva qualità dell’aria, e n. 2015/2163 sulla mancata designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e sulla mancata adozione delle misure di conservazione, con riferimento alla Direttiva Habitat. Il provvedimento sarà inviato anche presso la Seconda commissione che esprimerà il proprio parere sulle questioni di competenza e di merito.

“Si tratta di procedure di infrazione che sono poste a carico dell’Italia - ha precisato il Presidente Sandonà - e su questo fronte il Veneto sta facendo la propria parte, soprattutto in certe materie: ad esempio, sulla procedure legate al trattamento delle acque reflue, il Veneto sta progressivamente rientrando dalle situazioni di criticità, gli ultimi adempimenti di nostra competenza saranno chiusi entro quest’anno, mentre sulla qualità dell’aria, è emerso ancora una volta il dato relativo al contesto, ovvero alla conformazione del bacino padano di cui la Commissione europea non sembra tenere debitamente conto”.

In apertura dei lavori, la Commissione, alla quale ha partecipato anche l’Assessore regionale Cristiano Corazzari, ha approvato a maggioranza, senza voti contrari, anche il parere finanziario, in sede consultiva, al Progetto di legge n. 51, d’iniziativa della Giunta, di adeguamento ordinamentale 2021 in materia di istruzione, cultura e sport, attualmente incardinato presso la Sesta commissione consiliare, ove farà ritorno in vista del via libera definitivo.

Illustrato, infine, dal primo firmatario, la Consigliera Silvia Rizzotto (Zaia Presidente), il Pdl n. 33 di modifica della legge regionale n. 10/2018 “Norme per il sostegno e la valorizzazione del personale dei distaccamenti volontari del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco operanti nella Regione Veneto”. La Legge in questione riconosce l’azione di tutela a favore dei cittadini svolta dai volontari dei Vigili del Fuoco. Allo scopo di sostenerne i distaccamenti volontari dei Vigili del Fuoco, il Pdl modifica la L. reg. n. 10/2018 per chiarire meglio quali siano le associazioni che possono beneficiare degli interventi ivi previsti, ossia le associazioni finalizzate al sostegno e alla promozione dei distaccamenti volontari, e per estendere il beneficio delle risorse stanziate per l’acquisizione di mezzi e dotazioni tecniche anche ai comuni sul cui territorio ricadono le sedi dei distaccamenti. Il Pdl sarà approfondito nel corso delle prossime sedute della Commissione.

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