Veneto

CRV - Giornata Mondiale delle Città – Ciambetti ha aperto il webinair con le Nazioni Unite

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 28 ott. 2020 – “Le conclusioni di Daniela Bas, Direttrice del Dipartimento degli Affari economici e sociali delle Nazioni Unite Un-Desa,  al termine del dibattito sulla Dichiarazione di Venezia e le città Inclusive e sostenibili in occasione del World City Day sono più che condivisibili: l’emergenza Covid non deve sfociare in una crisi socio-economica che avrebbe riflessi catastrofici” Così il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha commentato l’esito del seminario interattivo organizzato dalla Iffd, la Federazione Internazionale per lo sviluppo della Famiglia, in collaborazione con la Un- Desa e Un-Habitat, evento che ha visto proprio Ciambetti come relatore inziale. “Daniela Bas ha ragione: bisogna mettere al centro dell’Agenda politica mondiale il problema dell’abitare in case dignitose e a costi sostenibili nonché puntare sulle grandissime opportunità che le nuove tecnologie possono mettere a disposizione nell’organizzazione delle città”. Ciambetti nel corso della sua relazione introduttiva aveva spiegato come il Veneto ha affrontato l’emergenza Covid e come “la famiglia e la casa, dove sono stati curati migliaia di cittadini, sono state le grandi protagoniste in Veneto, assieme alla Regione e alla Sanità regionale, della risposta alla pandemia”. Ciambetti poi ha concluso il suo contributo invitando a guardare al post-Covid senza nascondere i rischi di eventuali tensioni sociali: “Covid-19 ha messo in luce le carenze della nostra società ma nell’avversità nascono anche opportunità e la possibilità di ripensare al nostro modello di sviluppo e le risposte da offrire per tutelare e potenziare la famiglie quale incredibile risorsa di solidarietà di crescita economica e sociale  per i nostri territori. Oggi stiamo affrontando una emergenza inedita, ma un’altra sfida ci attende domani quando dovremo riorganizzare le nostre città e la nostra vita: la pandemia è il punto di svolta di un mutamento che sarà epocale ma che ci darà l’opportunità storica di riorganizzare la società e le nostre città, i luoghi del vivere e del convivere in comunità, non più rispondendo solo alle esigenze dell’economia, ma ponendo al centro l’essere umano, la famiglia, i bambini, gli anziani e i più deboli. Forse un sogno, oggi, ma sta a noi trasformare un sogno in realtà”. 

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