Veneto

CRV - Pigozzo (PD): “La ‘ndrangheta nel Veronese ha fatto un salto di qualità"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 15 lug. 2020 -  “Una indagine durata più di sette anni, che dimostra come sia radicata e strutturata la ‘ndrangheta calabrese nel nostro Veneto. Penso di esprime il sentimento di gratitudine della stragrande maggioranza dei cittadini ringraziando i magistrati inquirenti, le Forze dell’ordine e, in particolar modo oggi, i carabinieri dei Ros di Verona, protagonisti assieme ai loro colleghi lombardi, emiliani e calabresi, dell’operazione ‘Taurus’ con 33 arresti”. Il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Bruno Pigozzo (Pd) che in questa legislatura ha seguito ‘l’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza' non cela la “più viva preoccupazione per quanto sta emergendo, con il rapporto organico e la costante connessione delle ‘ndrine radicate in Veneto con il cosiddetto Crimine di Polsi,  cioè la struttura di governo  al massimo vertice della ‘ndrangheta calabrese – ha spiegato Pigozzo – L’inquinamento malavitoso nel veronese risale almeno a una quarantina d’anni or sono, quando nella zona di Sommacampagna  agivano malviventi  considerati legati alle famiglie Gerace-Albanese-Napoli-Versaceoriginarie della piana di Gioia Tauronel reggino. Oggi affiora anche il ruolo della Cosca dei Grande Aracri di Cutro, nel crotonese, potente ‘ndrina ramificata nell’Italia settentrionale e in Germania. Devo rammentare che secondo gli studiosi e gli esperi internazionali la ‘ndrangheta è la più potente e pericolosa organizzazione criminale oggi operativa non solo in Europa o negli Usa. Nel  Veneto occidentale la vediamo protagonista nel riciclaggio di denaro, con forti interessi nel settore edile, costruzioni, movimento terra, impiantistica,  servizi di pulizia, commercio  di autovetture e materiali ferrosi nonché trasporti su gomma: siamo davanti a una holding criminale  alla quale vengono contestati reati quali l’associazione mafiosa, intimidazioni,  traffico di stupefacenti, estorsione, rapina, usura, ricettazione, riciclaggio, turbativa d’asta, furto aggravato, favoreggiamento. Una enciclopedia del crimine, il tutto a casa nostra, in quel Veneto che per troppo tempo ha sottovalutato i pericoli di questo mostro tentacolare quanto mortale. Ecco cosa accade quando viene meno la cultura della legalità, quando smettiamo di indignarci davanti al crimine e al sopruso, quando volgiamo lo sguardo altrove per non vedere il male attorno a noi. L’organizzazione strutturata emersa nel Veronese è più che inquietante e deve far riflettere tutti i cittadini, soprattutto oggi – conclude Pigozzo -  quando le difficoltà economiche vissute da molti potrebbero spingere i meno accorti a cadere nei tentacoli e nelle trappole mortali  della ‘ndrangheta, della mafia come della camorra le quali, come vedremo anche nella relazione che l’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza' presenterà la settimana prossima al Consiglio regionale, sono realtà tanto concrete quanto devastanti per il tessuto socio-economico e la nostra realtà”.

 

 

 

 

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