Veneto

CRV - Fase 2 - Ciambetti: "Aumenti ingiustificati dei prezzi possono far crollare la domanda"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Fase 2 - Ciambetti: "Aumenti ingiustificati dei prezzi possono far crollare la domanda o mettere fuori mercato anche il turismo, l'esatto contrario di quanto abbiamo bisogno"

(Arv) Venezia 20 mag. 2020 - Aumenti dei prezzi? No, grazie, anche se, a ben vedere, in alcuni casi le giustificazioni possono starci. Quello che è inaccettabile, invece, sono aumenti non motivati che non possono incidere pesantemente nel portafoglio delle famiglie già provate”. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del veneto, interviene nel dibattito sull’andamento dei prezzi “che non devono assolutamente punire il consumatore – ha detto Ciambetti – Mi sembra illusorio, e sbagliato, immaginare di poter compensare i mancati introiti dei mesi scorsi aumentando prezzi e tariffe: il rischio è quello di portare a una contrazione di consumi, che non è esattamente quello di cui abbiamo bisogno. La sfida che attende la politica nazionale è quella di riuscire a conciliare le esigenze di chi vuole ripartire, di chi ha avuto danni oggettivi, con le effettive possibilità di spesa da parte della maggioranza dei consumatori. Se è giustissimo difendere soprattutto i redditi medio-bassi, è altrettanto fondamentale impedire che attività economiche, botteghe e aziende, finiscano prede della malavita magari vittime dell’usura perché i meccanismi di accesso al credito agevolato sono sovrastati da una burocrazia abnorme. L’equilibrio da raggiugere è difficile, ma necessario. Non possiamo poi permetterci perdite di potere d’acquisto da parte dei lavoratori e pensionati in un momento in cui si prospetta un crollo del Pil nazionale del 10 per cento proiettato in un Paese che sconta la prospettiva di vedere entro la fine di giugno, cioè tra poche settimane, 13.8 milioni di persone sotto la soglia di povertà relativa con un aumento di 4,8 milioni rispetto al già considerevole numero di poveri calcolati ad inizio anno. Per capire l’impatto, basti pensare che nel 2018 l’Istat calcolava in circa 5 milioni i cittadini italiani sotto la soglia di povertà assoluta: oggi le stime proiettano il dato a 9.8 milioni di cittadini, cioè il 16,2 per cento della popolazione, in povertà assoluta, un balzo pauroso con famiglie e persone che non possono permettersi le spese minime per condurre una vita accettabile. Davanti a queste scenari, aumenti ingiustificati di prezzi, soprattutto quando la bolletta energetica è in contrazione, non sono accettabili. Non dobbiamo poi – conclude Ciambetti - commettere l’errore, attraverso l’aumento dei prezzi, di compromettere un segmento importantissimo della nostra economia, quello turistico. C’è il rischio concreto di aumenti di prezzi che rendano meno appetibile nel mercato internazionale l’offerta turistica, già oggi sotto pressione da parte della concorrenza che ha saputo giocare bene d’anticipo: pensiamo anche solo alla Croazia e alle sue politiche rivolte ai paesi del centro-nord Europa. Non possiamo permetterci il lusso di perdere quote di mercato per aumenti difficilmente digeribili dagli operatori e turisti stranieri”.

 

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