Veneto

CRV - "Consiglio regionale del Veneto presente al Convegno antimafia al Bo di Padova"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Il Consiglio regionale del Veneto presente al Convegno antimafia al Bo di Padova voluto dai carabinieri in collaborazione con l'Università e le Procure

(Arv) Venezia 15 mag. 2019 -     - “Centrale è la sinergia tra le istituzioni, le Forze dell’Ordine e gli inquirenti nell’azione contro le mafie”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto che ha partecipato al seminario dal titolo ‘Economia delle Mafie e territorio”  organizzato dl Comando Carabinieri Legione Veneto e  dall’Università di Padova in collaborazione con le Procure del Veneto. “La presenza del Consiglio regionale del Veneto all’evento al Bo a Padova - ha detto il Vicepresidente -  conferma il convinto interesse della nostra Istituzione e  l’impegno che vogliamo porre nella lotta al crimine organizzato. E’ fondamentale per la classe politica capire l’evoluzione del modello mafioso, le sue nuove dimensioni e capacità operative per avere la piena conoscenza del fenomeno e del suo sviluppo.  Proprio per questo  la conoscenza, l’analisi dei dati, il costante monitoraggio dei reati ‘spia’, indicativi cioè di dinamiche riconducibili alla matrice mafiosa, sono fondamentali. In questo contesto, e con quest’ottica, si sta muovendo l’ Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza', istituito dal Consiglio regionale del veneto con la legge regionale 28 dicembre 2012, n. 48. Come preannunciato la scorsa settimana nell’incontro con le commissioni consigliari prima e sesta, attraverso contatti con le Procure del Veneto l’Osservatorio potrà acquisire dati e svolgere un ruolo propositivo, di formazione e informazione non marginale, al servizio non solo del legislatore ma anche del pubblico amministratore. ‘Prima conoscere, poi discutere, poi deliberare’ spiegava già Luigi Einaudi:  quella massima non ha perso la sua valenza e ancora oggi è fondamentale per giungere, ciascuno nel proprio campo, ad azioni positive. Per il legislatore, la conoscenza deve trasformarsi in norme e percorsi tesi a difendere l’economia della e nella legalità, difendere i cittadini contro la violenza mafiosa, tutelare la società veneta da quel cancro che chiamiamo mafia”.

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it