Veneto

CRV - "Libro di Salvatore Livorno 'Quanta bella Monnezza!'"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Cultura - Presentato a palazzo Ferro Fini il libro di Salvatore Livorno "Quanta bella Monnezza! Cronache dal mitico Nord-Est di ordinaria dis-amministrazione"

14 mag. 2019 -    È stato presentato oggi a Venezia, presso palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro 'Quanta bella Monnezza! Cronache dal mitico Nord-Est di ordinaria dis-amministrazione', edito da Spazio Cultura Edizioni e scritto dal dirigente sindacale nel settore del trattamento dei rifiuti Salvatore Livorno, con Gianluca Zanella, giornalista e coautore dell’opera.

A porgere i saluti istituzionali, il Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto. “Stiamo parlando di un fenomeno ampio nel quale si riscontrano presenze inquietanti della malavita organizzata che si infiltra in questo tipo di gestione provocando danni economici e ambientali anche nella nostra regione. A questo proposito, il Veneto si è dotato di un piano regionale dei rifiuti approvato nella scorsa legislatura che contiene principi chiari, riferiti a una logica di economia circolare volta a evitare gli scompensi e le anomalie con le quali abbiamo dovuto fare i conti. Non solo: il Veneto nel 2012 ha approvato la legge 48 che contiene misure per l'attuazione di politiche regionali a favore della prevenzione del crimine mafioso, della corruzione e per la promozione della cultura della legalità, disposizioni che ci aiutano a promuovere la legalità a più livelli e a contrastare direttamente la criminalità organizzata. Quella di oggi è senza dubbio una presentazione importante: serve ad approfondire un tema delicato e a fornire ulteriori spunti di maggior attenzione nei confronti di questo fenomeno, constatazione alla quale associo il ringraziamento all’autore per l’opera di sensibilizzazione e denuncia”.

L’intervento d’apertura del Vicepresidente dell’Assemblea legislativa veneta ha preceduto quello della Consigliera regionale polesana che ha promosso l’evento e della giornalista Roberta Polese che ha ricordato alcuni casi che sono entrati a far parte della cronaca più recente. Il libro, infatti, raccoglie le esperienze dell’autore e narra vicende che in alcuni casi sono sfociate in inchieste giudiziarie: le iniziative di imprenditori che operano nel settore del trattamento dei rifiuti rimanendo nell’alveo di una legalità spesso solo apparente; i tentativi degli esponenti del mondo sindacale, al quale l’autore appartiene, di porre maggiore attenzione al ruolo del lavoratore, tentativi che, per motivi diversi, non sempre sono stati coronati dal successo. Il libro racconta anche le conseguenze ambientali dello smaltimento dei rifiuti eseguito in maniera avventurosa, nonché le conseguenze cui l’autore è andato incontro dopo aver affrontato la delicata questione sia in ambito lavorativo sia dopo l’uscita del libro: critiche, intimidazioni, minacce.

“I rifiuti - ha dichiarato l’autore del libro - rappresentano l’oro degli anni in cui stiamo vivendo; fu proprio un camorrista ad affermare che “la monnezza è oro”, e la ‘monnezza’ è diventata oro anche nel Nord-Est, anche in Veneto, perché è un affare dove girano tantissimi soldi, sia nell’ambito della liceità, sia nell’ambito dei traffici illeciti. E quando si toccano determinati argomenti, si tirano in ballo interessi economici enormi e si rischia di dare fastidio, un fastidio che non è privo di effetti collaterali. Mel mio caso si tratta di minacce più o meno velate, in alcuni casi palesi, in altri occulte, perché esiste una minaccia fisica, ma anche la minaccia indiretta, forse quella più pericolosa, rappresentata da pressioni potenti provenienti dalle lobby che fanno affari sui rifiuti, spesso, per non dire sempre, a danno della collettività. I primi a pagare sono i lavoratori, chiamati a versare il prezzo più caro. Due in effetti sono le categorie che pagano a caro prezzo il fenomeno; da un lato, appunto, i lavoratori, spesso sfruttati e in condizioni non note: esistono fenomeni di malattie professionali e di infortuni in questo settore che crescono in maniera esponenziale proprio a causa delle condizioni di lavoro. Dall’altro lato, pagano un prezzo altrettanto caro i singoli cittadini e la collettività, perché fare affari illeciti con i rifiuti non vuol dire solo arrecare un danno alla cosa pubblica, ma anche un danno alla salute pubblica, alla nostra salute e soprattutto a quella delle generazioni future. Il mio non è un atto di accusa verso il Veneto, bensì un atto d’amore verso questa terra, che ha tante ricchezze e che certamente merita di più, merita maggior cura e maggior tutela del territorio e dell’ambiente”.

 

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