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CRV - In mattinata, l'esame degli emendamenti e dell'articolato del PSSR 2019-2023

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Politica - "Il Consiglio regionale ha ripreso i lavori in mattinata con l'esame degli emendamenti e dell'articolato del PSSR 2019-2023"

(Arv) Venezia 19 dic. 2018 - Il Consiglio regionale del Veneto ha ripreso i lavori questa mattina, alle ore 11.15, con l’esame degli emendamenti e dell’articolato del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale 2019- 2023 (DL della Giunta 357).

Diversi gli interventi dei consiglieri regionali sulla parte emendativa.

Cristina Guarda (AMP) “L’opportunità di implementare il bio- monitoraggio sui cittadini residenti nella zona rossa contaminata da Pfas, per tutelare in particolare le donne in gravidanza, la neo natalità, i giovani e gli anziani”.

Giovanna Negro (VCA): “Non condivido l’impostazione della collega Guarda. Sono contraria agli allarmismi. Se abbiamo una equipe multidisciplinare che si occupa di una tematica nuova, non capisco l’urgenza di intervento, dobbiamo procedere con cautela e con una programmazione degli interventi”.

Piero Ruzzante (LeU): “Concordo con la posizione di Cristina Guarda. Va introdotta la Valutazione di Impatto Sanitario. Ok il via libera al controllo sistematico delle produzioni più pericolose. Inoltre, le Medicine di Gruppo devono rimanere ‘Integrate’, non vogliamo un arretramento nell’erogazione dei servizi territoriali. Va affrontato il problema della continuità dell’assistenza e della collaborazione tra fase operativa e riabilitazione. Va cancellato progressivamente il Super Ticket introducendo risorse proprie, sottraendo così risorse alle strutture private in favore di quelle pubbliche”.

Assessore Lanzarin: “In Quinta Commissione, dopo un approfondito confronto, sono state recepite tutta una serie di procedure in ordine all’emergenza inquinamento da Pfas, che oggi sono in itinere, dovendo comunque fronteggiare un problema nuovo. Poi, ribadisco che le Medicine di Gruppo non verranno smantellate, ma vogliamo rivedere il modello alla luce dei rilievi mossi dal MEF e dalla Corte dei Conti”.

Stefano Fracasso e Claudio Sinigaglia (PD): “Le Medicine di Gruppo Integrate, adesso, con l’eliminazione della parola ‘Integrate’, di fatto diventano Medicine di Gruppo Accreditate, ma questo ha implicazioni non da poco in termini di orario, di disponibilità del personale medico, nell’erogazione dei servizi. Qual è allora il futuro del modello delle Medicine di Gruppo, soprattutto in ordine all’accessibilità dei servizi, alla situazione del personale sanitario e, in particolare, al futuro di quei medici che hanno già attivato Medicine di Gruppo Integrate che, per esempio in provincia di Vicenza, funzionano benissimo? Ci deve essere un intervento chiarificatore della Giunta. Crediamo che si stia procedendo senza idee chiare, per tentativi ed errori. Noi insistiamo sul fatto che le Medicine di Gruppo debbano rimanere ‘Integrate’, salvaguardando un modello che sta funzionando benissimo”.

Massimiliano Barison (FdI/MCR): “Ieri sono stato chiamato in causa per aver presentato un emendamento che ha tolto la parola ‘Integrate’ dalle Medicine di Gruppo. Tengo però a precisare che semplicemente si tratta di rivedere il modello delle Medicine di Gruppo, non certo smantellarle, anche alla luce delle novità normative e delle note del MEF e della Corte dei Conti, intervenute negli ultimi mesi”.

Graziano Azzalin (PD): “Tutti siamo d’accordo nel ritenere la sanità veneta di eccellenza e che essa vada assolutamente salvaguardata, ma al contempo dobbiamo tutelare la specificità dei territori e implementare la rete ospedaliera, salvaguardare i posti letto e prevedere le emergenze, senza ricorrere sistematicamente ai contratti in deroga. Sottolineiamo anche le non eccellenze della sanità regionale per migliorare il sistema sanitario veneto. Per evitare l’emorragia dei medici dai territori, va rivista l’impostazione del Piano per valorizzare le strutture locali. Inoltre, non trovo sbagliato introdurre una Addizionale per trovare le risorse per rimodulare il Super Ticket, anche per contrastare un calo nell’affrontare le cure sanitarie da parte dei ceti meno abbienti. Chi ha di più è giusto che paghi di più”.

Patrizia Bartelle (IIC): “Vanno valorizzati i territori portandovi i servizi necessari a far fronte ai bisogni assistenziali delle persone. Ai territori vanno offerti servizi calibrati su misura, funzionali ai reali bisogni espressi. Penso in particolare alle province di Belluno e di Rovigo, che vanno maggiormente attenzionate per sviluppare il senso di appartenenza. Va poi eliminato il Super Ticket”.

Marino Zorzato (Area Popolare): “Questo Consiglio ha sufficientemente valorizzato le province di Belluno e Rovigo, sono inutili emendamenti che chiedono ancora più attenzioni per questi territori. Siamo di fronte a richieste ridondanti, più di natura politica che di sostanza. E per rimodulare il Super Ticket dobbiamo seguire la strada del risparmio di spesa non quella di nuove tasse”.

Alberto Villanova (ZP): “La terapia del dolore va posta a fianco della rete ospedaliera”.

Stefano Fracasso (PD): “Andrebbe tolto il Super Ticket con una manovra addizionale, per ridistribuire la ricchezza a tutela delle persone più fragili”.

Claudio Sinigaglia (PD): “L’introduzione del Super Ticket è un karakiri della sanità pubblica, con i cittadini che trovano più conveniente, per diverse prestazioni, rivolgersi a strutture private. Si deve rimodulare il Super Ticket o anche rivedere le aliquote. Anche per evitare di creare diseguaglianze sociali e di impedire alla sanità pubblica di erogare servizi indispensabili”.

Orietta Salemi (PD): “Nella campagna elettorale che ha portato al contratto di Governo c’era l’eliminazione del Super Ticket e le promesse andrebbero mantenute, almeno rimodulandolo. Auspichiamo un intervento in tal senso a livello nazionale”.

La seduta è stata interrotta alle ore 13.10 e riprenderà nel pomeriggio, alle ore 14.30.

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