Veneto

CRV - "Norme a sostegno della cooperazione sociale"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Quinta Commissione - "Via libera alla modifica e integrazione della vigente normativa per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale"

(Arv) Venezia, 22 giu. 2018 - Nella seduta di giovedì 21 giugno us, la Quinta Commissione consiliare permanente ha completato l’esame dell’articolato del Progetto di Legge, di iniziativa consiliare, relativo alle modifiche e integrazioni alla L.R. 3 novembre 2006, n. 23, ‘Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale’. Il PdL è stato quindi licenziato e trasmesso alla Prima Commissione per il seguito di competenza.Come spiega il Presidente della Commissione Sanità “la Proposta di Legge votata oggi integra e modifica la vigente normativa regionale in materia di cooperazione sociale, al fine di rafforzare e incentivare la promozione, il sostegno, lo sviluppo delle cooperative sociali e dei consorzi disciplinati dalla Legge 8 novembre 1991, n. 381, ‘Disciplina delle cooperative sociali’. Disciplina, inoltre, l’Albo regionale delle cooperative sociali, prevede le forme di partecipazione della cooperazione sociale alla programmazione, organizzazione e gestione del sistema integrato di interventi e servizi alla persona, individua i criteri e le modalità di affidamento, di convenzionamento e di conferimento dei servizi alle cooperative sociali, definisce le misure di promozione, sostegno, qualificazione e sviluppo della cooperazione sociale. In particolare, la Giunta regionale, per raggiungere pienamente le succitate finalità, previo parere della Commissione regionale della cooperazione sociale, che è suo organo consultivo, e sentita la Quinta Commissione consiliare, individua periodicamente le specifiche misure necessarie a prevenire e contrastare il fenomeno della ‘falsa cooperazione sociale’, anche in collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni. Viene al contempo garantito il sostegno a quelle cooperative, di tipo ‘B’, che lavorano sul territorio per l’integrazione e la tutela delle persone svantaggiate. Viene introdotto, per le cooperative, la possibilità di dotarsi di un bilancio sociale e di un codice etico, con premialità incentivanti previste per quelle imprese sociali che se ne doteranno. La Commissione regionale della cooperazione sociale proporrà quindi alla Giunta uno schema tipo di codice etico, da approvare entro 90 giorni. Viene previsto un controllo maggiore sulle cooperative, sia da parte della Giunta e degli Enti Locali, sia da parte dell’Ispettivo del Consiglio regionale del Veneto, soprattutto in ordine alla tutela del lavoro e alla garanzia di una giusta retribuzione al personale dipendente, nonché in ordine all’erogazione dei servizi. Viene, altresì, salvaguardata la quota del 30 percento di persone deboli e svantaggiate che la Legge chiede di inserire nelle cooperative di tipo ‘B’, con la contestuale previsione di una premialità incentivante per quelle cooperative che dovessero assumere una quota maggiore. Inoltre, le cooperative sociali di tipo ‘B’ che hanno in organico almeno il 50 percento, rispetto alla quota del 30 percento, di persone svantaggiate, possono concorrere alle procedure di aggiudicazione beneficiando della ‘riserva di partecipazione’”.“Sotto il profilo sanzionatorio – continua il Presidente - in caso di accertamento di violazioni, a seguito dell’esperimento delle periodiche procedure di controllo, potranno essere comminate sanzioni alle cooperative inadempienti. Le cooperative cancellate dall’albo, trascorso senza effetti il termine di 60 giorni di diffida ad adempiere, sentito il parere della competente Commissione regionale della cooperazione sociale, dovranno restituire le somme indebitamente percepite in assenza di requisiti”.E’ quindi seguita l’audizione dei soggetti portatori di interesse in ordine al Progetto di Legge, di iniziativa consiliare, relativo alle disposizioni in materia di promozione del Bacino termale dei Colli Euganei.A margine dei lavori, questo il commento del Presidente della Quinta Commissione “Il settore termale del bacino dei Colli Euganei riveste una particolare importanza a livello regionale, nazionale e internazionale per quanto riguarda gli ambiti sanitario, turistico e occupazionale. La proposta normativa vuole sostenere e integrare questi ambiti, per riqualificare il patrimonio termale dei Colli Euganei e, al contempo, promuovere l’intero territorio euganeo. D’altra parte, la Legge di riordino del settore termale affida alle Regioni il compito di promuovere la qualificazione del patrimonio idrotermale, ricettivo e turistico, nonché di valorizzare le risorse naturali e storico-artistiche dei territori termali”.

 

 

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