Veneto

CRV - "Il nuovo assetto delle Commissioni permanenti"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

CRV - Il nuovo assetto delle Commissioni permanenti del Consiglio regionale del Veneto.

(Arv) Venezia, 20 giu 2018 - La nascita della Sesta commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto ha determinato una parziale modifica dell’assetto delle diverse Commissioni consiliari. Nel corso della seduta di ieri, infatti, l’Aula ha votato un provvedimento - già posto all’attenzione dell’Assemblea nel gennaio scorso e rinviato in Prima commissione per un supplemento d’istruttoria - che modifica in più parti l’art. 26 del Regolamento interno del Consiglio, che si occupa di disciplinare le Commissioni consiliari permanenti. Per effetto di questa riforma, la Sesta commissione si occuperà di politiche per l’istruzione, la formazione e il lavoro, di politiche per la ricerca e per la cultura, di turismo e di sport, ambiti che prima rientravano nel fascio di competenze della Terza commissione, nonché della nuova materia “promozione della legalità”. La Terza commissione, pertanto, continuerà ad occuparsi di politiche economiche, politiche agricole, politiche per la montagna, caccia e pesca ed aggiungerà a queste competenze le politiche forestali e energia, materie - queste ultime - ricevute dalla Seconda commissione, alla quale rimarranno le politiche del territorio, comprese le infrastrutture, i trasporti, i lavori pubblici, e dell’ambiente, comprese la difesa del suolo, le cave, torbiere e miniere. Non cambiano le competenze delle Commissioni Prima (politiche istituzionali) e Quinta (politiche socio-sanitarie). Nel corso della seduta di ieri, infine, è stata approvata una modifica all’art. 30 del Regolamento che, a regime, attribuisce all’opposizione la presidenza della Quarta commissione. Nulla cambia, tuttavia, in relazione alle competenze della Quarta che pertanto continuerà ad occuparsi di valutazione delle politiche pubbliche e degli effetti della legislazione regionale, ivi comprese le attività ispettive, l'attuazione delle politiche regionali, la coerenza degli atti con la programmazione, controllo sulla gestione del patrimonio regionale e degli enti regionali, e vigilanza sulla destinazione dei finanziamenti erogati e sugli appalti.

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