Veneto

CRV - "Piano triennale per la promozione e valorizzazione dell'invecchiamento attivo"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Quinta Commissione - "Via libera al nuovo Piano triennale degli interventi di promozione e valorizzazione dell'invecchiamento attivo"

(Arv) Venezia 12 giu. 2018 -     Nella seduta odierna, la Quinta Commissione consiliare permanente ha approvato a larga maggioranza il Disegno di Deliberazione Amministrativa della Giunta relativo al Piano triennale 2018-2020 degli interventi di promozione e valorizzazione dell'invecchiamento attivo. “Il nuovo Piano triennale - spiega il Presidente della Commissione – è stato elaborato dalla Giunta regionale sulla base delle indicazioni della Consulta regionale per l’invecchiamento attivo. Diamo così attuazione alle previsioni della L.R. n. 23 dell’8 agosto 2017, la quale riconosce e valorizza il ruolo delle persone adulte o anziane nella comunità, promuovendone la partecipazione alla vita sociale, civile, economica e culturale, e favorendo la costituzione di percorsi per l’autonomia e il benessere nell’ambito dei loro abituali contesti di vita. L’approccio è trasversale, multidisciplinare, in sinergia con le strutture regionali competenti in materia di sanità, lavoro e formazione. Le linee strategiche di intervento per il prossimo triennio saranno quindi incentrate sulla salute, il benessere e la vita in autonomia, l’occupazione e la formazione, la partecipazione sociale delle persone adulte o anziane, favorendone l’approccio alle nuove tecnologie”. La Commissione Sanità ha quindi iniziato la presentazione della Proposta di Legge, di iniziativa consiliare, relativa alle modifiche e integrazioni alla L.R. 3 novembre 2006, n. 23, ‘Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale’. Come spiega il Presidente “questa Proposta di Legge, che integra e modifica la vigente normativa regionale in materia, nasce dal confronto con il mondo delle cooperative e recepisce le indicazioni pervenute durante le audizioni dei soggetti portatori di interesse. Le finalità che si vogliono perseguire sono sostanzialmente quelle del contrasto alla ‘falsa cooperazione’ garantendo invece un maggiore sostegno alle cooperative di tipo B che portano avanti una vera integrazione e tutelano le persone svantaggiate. Viene introdotto, per le cooperative, il bilancio sociale e la possibilità di dotarsi di un codice etico. Viene previsto un controllo maggiore sulle cooperative, sia da parte della Giunta e degli Enti Locali, sia da parte dell’Ispettivo del Consiglio regionale del Veneto, soprattutto in ordine alla tutela del lavoro e alla priorità di garantire una giusta retribuzione al personale dipendente. Viene, altresì, salvaguardata la quota del 30 percento di persone svantaggiate che la Legge chiede di inserire nelle cooperative di tipo B, con la contestuale previsione di una premialità per quelle cooperative che dovessero assumere una quota maggiore. Vogliamo colpire quelle cooperative che sfruttano la condizione di fragilità delle persone svantaggiate e, al contempo, valorizzare quelle che invece lavorano con serietà e coscienziosità. Quanto alle sanzioni previste, esse vanno da una semplice diffida ad adempiere, alla sospensione per 12 mesi della ‘cooperativa inadempiente’ e, in caso di reiterazione del comportamento contestato, la cancellazione dall’albo professionale”. La Quinta Commissione ha inoltre audito i soggetti portatori di interesse in ordine alla Proposta di Legge, di iniziativa consiliare, relativa alla tutela degli animali d'affezione, per prevenire maltrattamenti, abbandono e randagismo. E’ stato, infine, audito il Presidente dell’Associazione Mespad – Medici Specializzandi di Padova - in merito alle modalità di accesso ai servizi di ristorazione per gli Specializzandi presso l’Azienda Ospedaliera di Padova.Così il Presidente “è giusto riconoscere l’importanza del lavoro quotidiano svolto dagli specializzandi, che contribuiscono a rendere di eccellenza la nostra sanità. La Commissione si impegna a confrontarsi con la competente struttura della Giunta per valutare assieme le richieste dei medici specializzandi, con condizioni paritarie di accesso alla mensa rispetto al personale sanitario strutturato”.

 

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